taddeiUn’altro “mostro sacro” della lirica ci ha lasciato: il grande baritono Giuseppe Taddei una tra le più belle voci del dopoguerra.
Era giovanissimo quando debuttò nell’opera di Wagner, Lohengrin nel ruolo dell’Araldo diretto da Arturo Toscanini.
Questo fu il primo di una serie di grandi  direttori d’orchestra che lo diressero nei più importanti ruoli operistici baritonali, ma fu anche partner di scena di artisti come Maria Callas, Mario Del Monaco Domingo, Pavarotti e tantissimi altri.
Ero alle prime armi quando ebbi la fortuna di conoscere personalmente questo grande artista.
Il grande Giuseppe Taddei venne a Cagliari nel 1982 per interpretare il  ruolo pucciniano del Gianni Schicchi; io lo conoscevo per la fama che lo accompagnava da tempo e perchè mio padre, melomane, lo nominava spessissimo ed aveva molte sue incisioni. Ricordo quanto fosse simpatico sia nella vita privata ma ancor più sulla scena dove ha interpretato quel ruolo come non ne ho mai più visti.

Mi rimase impressa la sua gestualità e soprattutto la facilità e la potenza vocale nonostante fosse già avanti negli anni. La sua pronuncia era sempre chiarissima e ogni parola era sempre ben interpretata con la mimica facciale

Forse proprio per merito della sua verve oltre che per  la grande voce , scampò dai campi di concetramento.

Nel settembre del 1943 i tedeschi, non avendo Taddei optato per la Repubblica di Salo’, prendono prigionieri lui e tutta la sua guarnigione e li trasferiscono nei vari campi di concentramento sparsi per la Germania ed i paesi occupati.
Comincia il periodo più terribile della sua vita, soffre la fame, il freddo, le ingiurie della storia e degli uomini, finché la scoperta casuale delle sue doti da parte di alcuni tedeschi amanti della lirica -cantava per i suoi compagni nelle baracche-, fa sì che le sue condizioni migliorino quel tanto che basta per sopravvivere e per non perdere la speranza. Gli è permesso così di girare per i “Lager” per cantare per i prigionieri di ogni nazionalità fino a quando entra, alla fine della Guerra, nella squadra degli artisti che lo “Special Service” americano utilizza al fine di organizzare spettacoli per le truppe alleate.

Capita così a Salisburgo, dove conosce Von Karajan, che lo coopta immediatamente e con il quale inizia una lunga e proficua collaborazione.
Era genovese e il prossimo 26 giugno avrebbe compiuto 94 anni
.

 

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