Damiana Pinti e Mariella Devia


Sono particolarmente affezionata a quest’Opera perchè è la prima che ho potuto ammirare dal vivo, al teatro Massimo di Cagliari.
Avevo poco meno di 16 anni. Una zia ci regalò i biglietti per vedere la Lucia di Lammermoor di Donizetti.  L’idea dell’opera un po’ mi spaventava, perchè fino a quel momento avevo sempre seguito la musica leggera, ma allo stesso tempo  mi incuriosiva vedere come fosse  allestito un palcoscenico per uno spettacolo così particolare. Avevamo dei bei posti, molto vicini per cui potei notare tante cose che a distanza mi sarebbero sfuggite.
Le soprese  iniziarono appena misi piede in teatro. Mi colpirono le maschere vestite con tuniche stile medioevale e un grande medaglione. Praticamente erano in costume di scena, forse erano comparse. Loro accompagnavano il pubblico in sala fino al posto indicato nel biglietto.
Sulle pareti del foyer vi erano delle gigantografie degli artisti che avevano preso parte alle stagioni precedenti: Virginia Zeani, Mario Del Monaco, Veriano Luchetti ecc.
L’eleganza della gente, i suoni dell’accordatura degli strumenti,  il silenzio tombale per l’arrivo del direttore d’orchestra in buca mi lasciarono letteralmente senza fiato. Incredibile! Il mondo che non conoscevo era di fascino unico.
I cantanti, il coro, la scenografia, tutto mi impressionò. Non capii nulla della trama perchè ero distratta da ogni cosa sul palco.  Lo guardavo incantata come se fossi stata dentro ad un sogno. Sentivo solo la musica. Ma ciò che mi tolse letteralmente il fiato fu   l'”aria della pazzia“. La romanza in cui Lucia, protagonista dell’opera, si esibiva in acrobazie vocali così impressionanti tali da farmi scendere le lacrime senza volerlo. Quella voce, così acuta e potente  che duettava con un flauto e aver difficoltà a distinguerli, mi arrivò così profondamente conquistandomi in pieno.
Questo ricordo  è diventato  ricorrente soprattuto ogni volta che ho preso parte a questa opera durante tutti gli anni della mia professione artistica.  Un’ emozione grande come quella, la provai nuovamente quando mi trovai a  mezzo metro di distanza dal soprano Mariella Devia (che io considero una vera specialista di questo ruolo), che eseguiva la pazzia con una perfezione da manuale.  Sembrava che avessi davanti un personaggio irreale come se stessi sognando, proprio come la prima volta. Questo stato d’animo era anche dovuto al fatto che in sala non si sentiva volare una mosca, il silenzio nell’ascoltare questa artista era palpabile.
La Lucia di Lammermoor torna  al Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 5 maggio, ore 20.30 – turno A

sabato 6 maggio, ore 19 – turno G

domenica 7 maggio, ore 17 – turno D

martedì 9 maggio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 10 maggio, ore 20.30 – turno B

venerdì 12 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 13 maggio, ore 17 – turno I

domenica 14 maggio, ore 17 – turno E

Lucia di Lammermoor

dramma tragico in due parti (e tre atti)

libretto Salvatore Cammarano, dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott

musica Gaetano Donizetti

 personaggi e interpreti

Lord Enrico Ashton Davide Luciano (5, 7, 10, 12, 14)/Luca Grassi (6, 9, 13)

Miss Lucia Gilda Fiume (5, 7, 10, 12, 14)/Marigona Qerkezi (6, 9, 13)

Sir Edgardo di Ravenswood Roberto De Biasio (5, 7, 10, 12, 14)/Matteo Desole (6, 9, 13)

Lord Arturo Bucklaw Manuel Pierattelli (5, 7, 10, 12, 14)/Murat Can Güvem (6, 9, 13)

Raimondo Bidebent Gabriele Sagona (5, 7, 10, 12, 14)/Gianluca Margheri (6, 9, 13)

Alisa Lara Rotili

Normanno Mauro Secci

maestro concertatore e direttore Salvatore Percacciolo

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Gaetano Mastroiaco

 regia, scene, costumi e luci Denis Krief

 allestimento del Teatro Lirico di Cagliari

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