Qualche tempo fa, collaboravo per la creazione di un coro parrocchiale e mi colpì (ma non più di tanto) il personaggio del sacrestano.
Era piccolo, bruttino e gobbo (un classico) molto povero. Era un trovatello, adottato da piccolo da una coppia di anziani che lo lasciarono solo però molto presto.
Il sacrestano in questione, appena maggiorenne, trovò un posto nella parrocchia del mio quartiere .
L’uomo faceva bene il suo lavoro ed era apprezzato da tutti.
Manteneva sempre in ordine i locali e soprattutto era preciso per quanto riguardava l’organizzazione di messe di matrimoni e funerali .
Questa precisione deve essere piaciuta alla nota agenzia funebre
"La Pace" che pensò subito di utilizzarlo come testimonial per la sua impresa.
Poverino! Lui accettò volentieri soprattutto perchè il suo impegno era soltanto quello di dover indossare quotidianamente delle magliette con delle scritte.
Mostrava con orgoglio queste magliette al momento della raccolta offerte tra i banchi della chiesa e tutti potevano leggere la scritta sul davanti che diceva così:
"Belli o brutti la pace serve a tutti!"
Qualcuno di nascosto al suo passaggio faceva qualche scongiuro.
Il retro della maglietta però nascondeva ancora una sorpresa.
Un occhio e un dito puntato che guardandoti diceva:
"Anche a te!".
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