Chissà quante volte abbiamo sentito dire questa frase o l’abbiamo pronunciata in un momento di disperazione! Personalmente forse no, adoro il mio lavoro e mi arrabbio molto quando sento qualcuno lamentarsi, ma capisco chi, per diverse ragioni non ha potuto scegliere ciò che gli sarebbe piaciuto e conta con ansia il giorno che potrà andarsene in pensione .

Leggendo la rivista Focus sono incappata in un servizio dove viene evidenziato appunto tutta una serie di mestieri che, probabilmente porterebbero a pronunciare la fatidica frase.

Il primo mestiere che viene analizzato è: l’ammazza-salmoni.

Mestiere crudele che per 8 ore giornaliere consiste nel calare una mannaia sulla testa di grossi salmoni con un rito sanguinario e ripetitivo.

Il contesto dell’ambiente è a dir poco abberrante: occhi, branchie, liquidi corporei di pesci il tutto condito con sangue e odore nauseabondi.

Il secondo , e forse non è poi così male rispetto al precedente, è fare dei buchi alle torte destinate ai megastore.

Queste hanno un piccolo foro che serve a rilasciare il vapore durante la cottura. Pochi immaginano però che questo foro non è praticato da una macchina bensì da un operaio, con turni di dieci ore e notturni.

L’operaio di turno dichiara: "dovevo stare in piedi davanti ad un nastro trasportatore con una bacchetta metallica in mano. Le torte mi passavano davanti ogni 43 secondi.

Altro mestire che passerebbe inosservato se non si conoscesse è l’allevatore di larve per pescatori e detentori di acquari.

Far crescere le pupe delle mosche è un mestiere che rende puzzolenti quasi a vita.

Inizialmente, con un badile si devono girare montagne di vermi in una piscina piena di carcasse di animali su cui vivono le larve. Poi c’è la stanza delle mosche: un hangar sigillato da una rete che ospita più mosche di quante voi possiate immaginare, in un rumore impressionante.

L’operaio si è licenziato dopo qualche mese .

Se per caso foste interessati a queso argomento, trovate tutta un’altra serie di mestieri sul Focus n. 180

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5 Responses

  1. secondo me ci sono mestieri peggiori dei tre da te menzionati.
    Ad esempio lavorare in una discoteca .
    Anche il mio mestiere io lo trovo alquanto brutto ma purtroppo da parte mia non credo che lo lascero’.
    Bellissimo blog: è la prima volta che trovo una blogger focolarina, o comunque simpatizzante di tale movimento. Penso che ti rifaro’ visita altre volte, se me lo permetti ,-)

  2. grazie della risposta . Quanto al discorso della discoteca non mi sembra il caso di aprire la parentesi qui: diventerebbe un forum anzichè il tuo blog! Probabilmente le motivazioni sono le stesse per cui anche tu la pensi così. Nel tuo blog non c’è la possibilità di contattarti in privato…se vuoi scrivimi a francescone@freemail.it , che è il mio indirizzo che controllo costantemente , quasi con compulsione, e poi cancella questo commento. Sempre che tu lo voglia
    Francesco

  3. L’ho sempre sostenuto che l’Inferno è su questa terra!personalmente ho conosciuto 4 mestieri orrendi: 1 “il porchettaro” e cioe’ uno che ammazzava i maiali restando ogni giorno esposto a sangue e grida agghiaccianti delle povere bestie(ma quelli che ammazzano i manzi a bastonate al mattatoio te li raccomando) 2 “Il caciaro”che si portava appresso la puzza di formaggio dovunque andava 3 “l’estetista” dei morti che li lavava con una pompa all’obitorio prima di rivestirli e truccarli per renderli presentabili 4 “il mondezzaro” che oggi per fortuna lavora in modo meno insalubre ma che ai miei tempi e in paese,si portava il sacco di raccolta sul groppone con esiti tubercolotici quasi sempre.Pure lavorare in una pescheria ti riempie di puzza che non si toglie e anche in macelleria,e con tutto cio’ qk ama rovistare nei cassonetti per hobby! Mi han sempre fatto una gran pena quelle signore che stanno a pulire i bagni pubblici.Ma si sa: questo è un mondo di melma…

    ps:molte grazie per l’insegnamento tecnica di formazione link: ho gia’ eseguito! ciao ciao la parola di oggi è urto; difatti certi mestieri urtano lo stomaco!

  4. ciao otto! ricordati che domani c’è la quarta ed ultima puntata! è tutta dedicata agli spettacoli. sai che oggi stavo per andare a teatro? poi non ce l’ho fatta. ma di sicuro andrò per vedere la mia euridice. non vedo l’ora!

    ciao, a presto!

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