Una delle prime cose che faccio al mattino, appena mi alzo , oltre alla colazione è il panino per la scuola.
Un gesto che forse per molti può essere insignificante ma per noi mamme è un legame che accompagna per buona parte della mattinata in classe in nostri bambini.
Al rientro a casa la prima cosa che la mia bambina mi dice è se le è piaciuto o meno il pianino, e che le prime ore di lezione il suol pensiero ogni tanto vola verso quella merenda a base di pane, marmellata o mortadella, o prosciutto, o formaggio ma soprattutto ripiena di amore di mamma.
C’è però una fase della crescita che pian piano rifiuta questo gesto.
L’ho sperimentato con mia figlia maggiore.
Nelle scuole medie spesso trovavo il panino nella sua borsa, appena morso e messo da parte.
Il primo dispiacere è quello dello spreco perchè quel panino così mal conservato, difficilmente si poteva finire perchè magari toccava il fondo della borsa dove insieme c’erano penne e gomme, ma soprattutto sentire che l’interesse per quel gesto e di conseguenza il legame, pian piano stava cominciato a svanire.
E’ arrivato poi anche il giorno che, seccata, mi son sentita dire che non aveva più bisogno della merenda. Quel giorno, anche se a milincuore, ho capito che stava diventando grande e non aveva più bisogno di me.
Adesso, quando preparo il panino a mia figlia piccola ci metto tutto l’amore possibile affinchè non si scordi di questo gesto.
2 Responses
Il panino non mangiato dalla figlia grande, resterà comunque dentro di lei, non temere.
che bei momenti…sono tornato indietro di 20 anni, quando mia mamma mi preparava la merenda e la lasciava sul tavolo (perché usciva prima che io mi alzassi). Ah, le mamme!