Ho avuto modo di conoscere e lavorare con diversi colleghi  musicisti rumeni.

Persone particolarmente intelligenti, validi musicisti   ricercati nel mondo per la tecnica e la preparazione che li contraddistingue.

Ho conosciuto persone semplici e oneste,  direttori d’orchestra e cantanti, atleti di fama mondiale e mamme di famiglia.

 Non si può pensare che per colpa di un delinquente si debba mettere al bando un popolo.

I delinquenti vanno puniti sempre ma senza pregiudizi razziali.

 

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3 Responses

  1. Sono venuto a conoscenza di questa stupenda iniziativa e volentieri cerco di divulgare:
    “UNA FAMIGLIA, UNA CASA”.
    Un piccolo gesto per un grande risultato: una casa a famiglie estremamente povere che vengono aiutate a riorganizzare la propria vita togliendo così i bambini dalla strada.
    Con un SMS al numero 48582 si dona un Euro.
    Maggiori dettagli da me oppure sul sito:
    http://www.famiglienuove.org
    Ciao.
    berardo

  2. Infatti!! Gli uomini si dovrebbero solo distinguere in buoni e cattivi…anche se tutti nasciamo buoni;la cattiveriaè una cosa che ci insegnano….

  3. Si…sai i musicisti generalmente sono eruditi o comunque amanti delle arti, insomma aperti, la cultura, un pò di protagonismo sottile ecc. ecc…… non per fare del razzismo o di tutta un erba un fascio, ma i rumeni non sono di carattere facile e te lo dice uno che di mondo ne ha visto, vissuto, e non in cartolina. Resta il fatto senza prendere parti politiche e senza entrare nella diatriba che essa spesso comporta, questa gente viene in italia, non tutta naturalmente, ma molta sì con intenzioni talvolta poco serie sperando che il Bel paese sia un ” posto da bengodi “…..dopo aver vissuto decenni di dittatura…..

    Non è per noi che ci siamo nati e si continua a viverci e quindi il passo verso la delinquenza è breve.

    Ripeto per taluni è ” mirata ” e non rifuggerei solo nelle espulsioni, preso l’ assassino darei senza dubbio l’ ergastolo. Purtroppo la iustizia è quella che è.

    D’altra parte una società multirazziale porta a questi rischi e nei campi nomadi non si trovano musicisti, attori, professori….

    Saluti.

    Gianluca Fiesoli.

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