Orfeo è un violinista sposato con una bella ma pestifera Euridice che lo tradisce con Aristeo, pastore e commerciante di miele.

Questi altri non è che Plutone, il dio degli inferi travestito, che è venuto sulla terra per abitare vicino a lei.

Lo stesso Giove, padre di tutti gli dei, è invaghito di Euridice e, per strapparla alle attenzioni di Plutone, invia Argo sulla terra che la fa morire con il morso di un serpente.

 Plutone, dopo la sua morte la rapisce e la porta con sé all’inferno. Giove si trasforma in una mosca e si introduce nella stanza di lei ma non la trova.

Adiratissimo dà disposizione al Fato di ordinare ad Orfeo di scendere all’inferno per riprendersi sua moglie.

Orfeo non è molto contento, perché, finalmente, da quando è morta Euridice può fare il proprio comodo in piena libertà.

 Ma gli ordini di Giove non si discutono e per lui è giocoforza ubbidire. Scende nell’oltretomba ed affronta svariate avventure, vede gli dei che ballano il Can-can, un minuetto e cantano la Marsigliese.

Poi, dopo averli commossi con il suo canto, ottiene di riprendersi Euridice ma ad un patto: durante il tragitto non dovrà mai voltarsi a guardarla.

Finalmente i due coniugi si avviano sulla strada del ritorno.

Il viaggio risulta tranquillo fino a quando Plutone costringe Orfeo a voltarsi sferrandogli un calcio.

Così, Orfeo, non avendo superata la prova, dovrà tornare solo sulla terra.

Euridice, invece, si trasferisce nell’olimpo dove si abbandona in uno sfrenato Can-can.

 Questa è la trama dell’operetta di  Offenbach "Orfeo all’inferno", in preparazione al Teatro Lirico di Cagliari dove verrà rappresentata nel mese di Dicembre prossimo.

 Se avete nelle orecchie il Can can potete immaginare.

Tutta da gustare, per niente pesante, fuori dagli schemi classici, fuori da tutto.

Spensierata e allegra, io ve la consiglio: buon ascolto!

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6 Responses

  1. incuriosito son andato a cercare.

    Wikipedia recita:

    “Le origini del can-can (il cui nome deriva forse dalla storpiatura della parola francese “scandal”) sono piuttosto incerte. Molto probabilmente il più famoso ballo deriva dalla quadriglia, inventata nel 1850 dalla ballerina vedette del “Bal Mabille”.

    Si sostiene, inoltre, che il can-can, in gran parte di origine popolare, derivi dall’usanza delle lavandaie di Montmartre di mostrare, ogni domenica, le gonne per le strade del quartiere.

    Il compositore Jacques Offenbach scrisse famosi can-can per operette. Il caso più celebre è quello del Galop infernale, nell’operetta Orfeo all’inferno.”

    curioso è chi curioso vuol essere

  2. io lo sapevo!! me l’ha detto la mia ciccina-euridice! non vedo l’ora che sia fine dicembre per andare a vederla! l’altra sera siamo state a vedere insieme cendrillon.. non ci è piaciuto ma almeno abbiamo riso! soprattutto per sua intermittenza il principe azzurro! che fantasia che ho! :-)ciao otto! passo da te pochissimo perchè qui si impalla il mio pc. ma oggi pare di no. baci!

  3. Una volta negli anni 50 fino a metà dei 60, quando le operette andavano di moda, oltre alla “Vedova Allegra”, al “Paese dei campanelli” e altre ho visto anche questa.

    Bellissima! La consiglio anch’io a tutti.

    Una curiosità che non so se sia vera, forse lo può confermare Severo. Una persona anziana mi disse che quella operetta e in genere quel ballo – il Can Can – era considerato molto scandaloso perché le ballerine non indossavano le mutande…

  4. bello il can-can…

    per un carnevale mi ero vestita anche io con un vestito simile..

    sì… e grande la “vedova allegra”!

    qui la stagione delle operette è ancora florida grazie al cielo.

    ciao

  5. Mi è tornata in mente quella Vedova Allegra del 1998 (se non ricordo male) all’Anfiteatro in cui ho ballato il Can-can nelle Grisettes. Mia suocera venne a vedere lo spettacolo insieme ad altra gente di S.Antioco e disse ridendo: “Mia nuora ha mostrato il … posteriore a tutta Cagliari!!!”. Mandi Nenet

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