Ormai, da qualche tempo, e cioè dall’arrivo dei cellulari con bluetooth, si vede spesso, per la strada, la gente che parla da sola.

Per la strada ed anche in macchina. 

Mi sono trovata a fare una piccola coda per il biglietto del parcheggio e, davanti a me, un signore tentava di mettere la monetina senza però ottenere il biglietto.

Mi guardava con gli occhi sbarrati e borbottava.

Sembrava si stesse rivolgendo a me in cerca d’aiuto.

Io tentavo di capire cosa volesse e tentavo di rispondergli, invano, lui continuava con lo sguardo rivolto verso me (così sembrava), sbuffando e borbottando.

Ho capito poi che bisticciava al telefono (con auricolare nascosto) con la moglie o con chi saprà lui e contemporaneamente tentava di prendere il biglietto, bloccando così la fila. 

Ed io li, come un’allocca, anche pronta ad aiutarlo, facendo la coda e aspettando i comodi suoi.

La stessa cosa succede in macchina.

Al semaforo c’è chi si agita gesticolando e, non si sa perchè, a voce alta con finestrino aperto,  quasi a voler coinvolgere l’autista accanto.

Spesso sono  situazioni imbarazzanti.

Ricordo che quando ero piccola, una mia zia diceva che le persone che parlano da sole per strada sono esaurite o hanno qualche problema quindi era meglio tenersi alla larga perchè, potevano essere violente o cose del genere.

Adesso, col cellulare e auricolare non si distingue più chi parla da solo e chi con qualcuno anche se, chi lo fa così a voce alta, mettendo in piazza i propri problemi, è , secondo me, una persona che ha qualche problemino psichico.

La discrezione, soprattutto al telefono, è anche una forma di educazione.