Fra le tante opere liriche interpretate, in tanti anni di teatro, una in particolare mi è rimasta impressa: Il Faust di Gounod il quale a sua volta ha tratto ispirazione dal romanzo di Goethe.
Per chi non lo sapesse è la storia di quel giovane che per poter avere successo amore e danaro vende la sua anima al diavolo.
Nel 2008 si festeggerà il 200° anniversario proprio del Faust di Goethe, l’opera forse più rappresentativa e controversa dello scrittore tedesco per antonomasia.
Che il Faust di Goethe non dimostri i suoi 200 anni lo attesta l’incessante interesse che il pubblico, gli scrittori e i drammaturghi contemporanei continuano a mostrare nei confronti dell’opera.
L’elenco di drammi, poesie, romanzi, opere liriche, addirittura di balletti che hanno come protagonista Faust è lunghissimo. Alla figura di Faust furono ispirate opere di ogni genere, da quelle musicali di Charles François Gounod, Arrigo Boito, Ferruccio Busoni, Louis Spohr, Robert Schumann, Franz Liszt, Richard Wagner e Hector Berlioz, alle rivisitazioni teatrali e letterarie di Christopher Marlowe, Friedrich Maximilian Klinger, Lessing, Novalis, Adalbert von Chamisso, Christian Dietrich Grabbe, Nikolaus Lenau, Heinrich Heine, Henrik Ibsen, Paul Valéry, Michail Bulgakov e Thomas Mann, ai film di Friedrich Wilhelm Murnau, René Clair e di Autant Lara, fino al balletto di Maurice Béjart. Anche la pittura e il disegno ne approfittarono.
Anche Goethe però si è ispirato ad un personaggio popolare fra leggenda e realtà : un certo Georg (o Johann) Faust nato nel 1480 a Knittlingen (Württemberg).
Fa il maestro di scuola girovagando per la nazione. Dopo fa il mago, forse anche il medico e il barbiere e il consigliere di varie corti.
Viaggia sempre e opera incantesimi. Più volte viene cacciato via da una città perché accusato di sodomia o pedofilia.
Ricorre spesso a soprannomi per mascherare le precipitose partenze oppure la presenza stessa in una città dove aveva commesso qualche misfatto.
Quando è ancora in vita cominciano a formarsi le leggende più avventurose intorno a lui ed è difficile separare verità e invenzioni. Bisogna anche considerare che nel ‘500 non esisteva ancora una chiara distinzione tra scienza e quello che oggi chiameremmo ciarlataneria. A quell’epoca magia, filosofia e scienza erano ancora tutt’uno.
3 Responses
Bella la tua analisi del faust.
E’ una cosa attuale,cè gente che per avere successso vende la propria anima al diavolo.
Queste persone si sentono importanti perchè hanno soldi e potere, ma in realtà rispetto alla massa si sono alzati solo su uno sgabello traballante, mentre Dio da l’infinito.
Ciao, Carducci.
Bel post, interessante, ma come hai fatto a trovare la Trullu? Se passi da me per un breack …. Nenet
Ciao:-)
Interessantissimo post! Io ho una vera passione per la lirica e la musica classica.
E hai nominato un compositore che per me, non ha avuto ancora i giusti riconoscimenti: Franz Listz.
Per Wagner che dire se non che ho avuto il coraggio di stare 5 ore a teatro ad ascoltare il Parsifal? Giuro non lo rifarò mai più…
Buona serata, A.