Lei doveva convolare a nozze e tutto il paese sarebbe stato invitato. Una coppia di giovani ormai ad un passo dal loro matrimonio, improvvisamente vedono sfumare questa gioiosa circostanza.
Lei, Amina soffriva di una brutta forma di sonnambulismo.
La notte , puntualmente, usciva di casa e camminava sui tetti recandosi di volta in volta in appartmenti diversi.
Tutto il pese sapeva di questa figura femminile soprannominata il "fantasma" ma che non mostrava la vera identità per via del buio.
Il giorno che i più pettegoli decisero di seguire la sonnambula, si scoprì che non si trattava di un fantasma bensì di Amina, orfanella adottata dall’ostessa Teresa, quando era ancora in fasce, e promessa sposa di Elvino.
Lei quella notte è stata vista entrare nella camera di un Conte di passaggio che alloggiava nella locanda.
Elvino fu informato di questo e volle andare a vedere con i suoi occhi per capire se si trattava veramente della sua futura sposa.
E’ inutile dire che in breve pensò subito ad un tradimento.
Disperazione di lei, restituzione di anello, dispetto di lui con minacce di sposarsi ad una ex. ecc. ecc. ecc.
Insomma, per farla breve, chiarita la faccenda del sonnambulismo tutto torna come prima e tutto il paese andrà felice al matrimonio.
Ciò che mi ha colpito della trama di quest’opera (La Sonnambula di Vincenzo Bellini) è stata la continua presenza dei paesani sempre in mezzo a commentare e a riferire .
Insomma, il librettista è riuscito a descrivere con maestria i contadini di un paesello e le loro abitudini, proprio come nella realtà e cioè che non si sanno fare gli affari loro!
2 Responses
Propio la storia del mio bel paesello serri.
AHhahahahahhahaha!!XD
Allora speriamo di ridere per questo e non per altro, quando verrà messa in scena a Cagliari…