La mia prima volta , sola davanti ad un pubblico risale ormai a tantissimi anni fa.

Ero stata scelta come voce solista per una ninna nanna del Madagascar ,in un concerto con coro polifonico.

Avevo accettato l’impegno con orgoglio.

Era la prima volta che mi esibivo da sola davanti a tantissima gente, e fino a quel momento non sapevo cosa si potesse provare.

Ero felice e serena fino al momento in cui è toccato a me.

Mi pareva che le gambe si fossero paralizzate e che io fossi diventata un fantasma. Sembrava che i miei occhi  osservassero dall’esterno la mia persona .

Il silenzio precedente  l’esecuzione era interminabile e in quel momento per la testa mi passava veramente di tutto: mi ricorderò le parole? Riuscirò a fare l’acuto? Riuscirò a respirare.

Un ninna nanna non deve avere sbavature perche si canta con un filo di voce e intorno tutto e veramente silenzioso.

 Qualunque errore sarebbe stato evidente a tutti, anche agli spettatori meno esperti.

Ma al momento in cui ho aperto bocca, mi è sembrato di entrare in paradiso.

La voce andava da sola e davanti a me le persone mi guardavano quasi a voler dire che stavo andando bene.

Alla conclusione del brano , uno scrosciante applauso mi ha inondata facendomi capire che avevo superato la prova e che probabilmente quello sarebbe stato il mio futuro.

 

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One response

  1. Già, c’è sempre una prima volta. Ma per tanti artisti quella emozione si rinnova ogni volta, ed è come se fosse sempre la prima volta.

    Mi viene in mente che organizzai io la “prima volta” di Elena Ledda, di Rosi Orani ed altri allievi ed allieve di Marcella De Osma. Non solo lo organizzai, ma fui anche il presentatore della serata.

    Ma il mio ricordo della prima volta è forse uno dei primissimi ricordi. Così lontano che lo vedo come un’immagine sfuocata, confusa. Eppure so benissimo che è vera. Avevo al massimo 4 o 5 anni. Alla fine di un pranzo fra parenti, familiari ed amici, durante una festa paesana, sparecchiarono il tavolo e mi fecero salire su per cantare. Ed io cantai. Non ricordo cosa, ma erano sicuramente alcune canzoni in voga in quel periodo. Già, le conoscevo e le cantavo. Alla fine dell’esibizione scesi dal tavolo, feci il giro dei presenti e tutti mi regalarono dei soldini. Questa è la mia prima volta.

    Curioso, non l’ho mai raccontato a nessuno, ma adesso mi hai dato lo spunto giusto. Un’alta “prima volta” che ricordo ancora è quando cantai da solista, in una chiesa piena, l’Ave Maria di Schubert davanti all’arcivercoso mons. Botto. Allora avevo, forse, 11 anni. Le altre “prime volte” te le risparmio. Grazie per avermi dato lo spunto, buona domenica e auguri per la tua attività…:)

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