Il giornalista Lanfranco Visconti saluta così il grande tenore Gianni Raimondi scomparso qualche giorno fa.
"Ho appreso oggi dagli organi di stampa la triste notizia della morte del grande tenore di fama internazionale Gianni Raimondi, la cui scomparsa risalirebbe a quattro giorni fa.
Bolognese doc, Gianni Raimondi se n’è andato un pò come (in questi ultimi 2 anni), hanno fatto tanti suoi grandi colleghi, e cioè in punta di piedi senza suscitare troppo clamore e senza disturbare, tant’è che, per suo espresso volere, l’informazione è stata resa ufficiale solo dopo le esequie.
Aveva 85 anni.
Oltre ad avere calcato i palcoscenici dei maggiori teatri internazionali, cantò per ben 275 volte alla Scala di Milano, fra gli anni 1950 e 1970, mietendo grandi successi, osannato interprete di ruoli dalle caratteristiche vocali a lui congeniali come quelli di Alfredo di Traviata, Rodolfo di Bohème, Duca di Mantova di Rigoletto, Edgardo di Lucia di Lammermoor, Fernando della Favorita, etc.
Dotato di una magnifica voce di tenore lirico puro, diamantina e squillante, è stato negli anni 1960 grande interprete di Rodolfo della Bohème alla Scala di Milano, con la mitica Mirella Freni, in una indimenticabile edizione diretta dal grande M° Herbert Von Karayan.
Di lui, personalmente, ho un bel ricordo che risale agli inizi degli anni 1990, allorquando a Cagliari, su invito del compianto Dr. Salvatore Imbesi, allora presidente dell’Associazione Amici dell’Istituzione e del Teatro Lirico di Cagliari, fu l’ospite d’onore di una serata di gala concertistica interamente dedicata alla memoria del grande tenore Beniamino Gigli.
In quella particolare occasione, da melomane e da suo grande ammiratore, mi avvicinai al M° Raimondi per salutarlo e per chiedergli un’autografo – che lui gentilmente scrisse su un un CD di arie e romanze d’opera, che tuttora, naturalmente, conservo agli atti nel nostro archivio.
Aprofittando della sua gentilezza e disponibilità, gli chiesi un suo parere personale sulle voci liriche sarde del passato e anche su quelle del momento.
Mi rispose che apprezzava tanto la qualità, la naturalezza, la spontaneità e la solarità delle nostre voci; oltre quelle virili e potenti di Bernardo Demuro e Piero Schiavazzi, aveva una particolare attenzione e stima per quelle femminile, dalla Carmen Melis, alla Maria Casula, dalla Maria Luisa Garbato alla nostra Giusy Devinu, della quale – mi disse – tesse le lodi dapprima in occasione di una sua partecipazione ad un edizione del concorso televisivo internazionale Maria Callas e successivamente ne esaltò pubblicamente le grandi qualità vocali e sceniche dopo averla ascoltata alla Scala in una recita di Traviata diretta dal M° R. Muti.
Lanfranco Visconti"
dal blog dedicato a Giusy Devinu
grz x le info e b dom 8 !
nn me ne intendo molto di musica e/o srtisti del settore ma trovo ke sia una ottima idea parlarne.
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