Quel treno preso al volo

Quante volte ci siamo pentiti di non aver riconosciuto il treno giusto che passava! Quel treno della vita, della fortuna che poteva cambiare la nostra vita.

Lei ha avuto quella fortuna!

Quando è passato l’ha preso, sensa pensarci due volte, senza pensare alla grande responsabilità cui andava incontro.

Lei è Giusy, Giusy Devinu, una grande artista cagliaritana che, giovanissima vinse un concorso internazionale con la sua splendida voce, debuttando nel ruolo più ambito da ogni cantante lirica: Violetta nella Traviata di Giuseppe Verdi. Violetta Valery, la Signora delle Camelie.

Quel giorno era a Milano, con suo marito Francesco che già cantava al Teatro alla Scala col maestro dei maestri: il direttore Riccardo Muti.

Succede che arriva quel famoso treno.

Si ammala la primadonna la sera precedente la prima rappresentazione.

Il maestro Muti è disperato, è troppo tardi per trovare una sostituta del livello della precedente! 

Si ricordava di aver sentito che la moglie di Francesco, Giusy appunto, aveva già debuttato in altri teatri proprio con quel ruolo. Lo chiama e gli domanda se può far arrivare la moglie per un’audizione veloce.

Lui gli fa sapere che casualmente lei si trova lì con lui, a Milano, in albergo per qualche giorno di riposo.

E’ inutile dire che si è presentata al maestro con le gambe che le tremavano.

Non capita tutti giorni ritrovarsi nel più famoso teatro del mondo col direttore più famoso del mondo.

Lei ha fatto l’audizione, ma non di tutta l’opera perchè lui, fin dalle prime note l’aveva già scritturata.

Fu un trionfo.

Il resto è storia.

I più grandi teatri e direttori del mondo l’hanno acclamata nei ruoli più famosi del melodramma:

Violetta, Lucia, Mimì, Gilda.

La Sardegna è stata degnamente rappresentata da quest’artista .

Ma un triste destino se l’è portata via a soli 47 anni, nel pieno della sua brillante carriera.

A due anni dalla sua morte, il Teatro Lirico di Cagliari, quello che proprio lei ha inaugurato nel 1993, la vuole ricordare con una grande serata di Gala.

Sabato 30 maggio alle ore 19.

 Chi volesse può trovare i biglietti al botteghino del teatro al costo simbolico di 2 euro. Così ha voluto la famiglia, affinchè tutti possano partecipare per ricordarla.

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2 commenti

  1. E io, con orgoglio, mi sento degnamente rappresentato da una persona che ha lasciato un segno di inequivocabile sensibilità. Impegni permettendo sarò in teatro il 30 maggio!

    Ciao

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