Si presenta in sordina, in una parte del cervello nascosta e diventa pian piano un’ossessione, come una droga .

E proprio come una droga mi viene uno stato d’ansia finchè non la realizzo.

Ho la tendenza ad andare velocemente con la fantasia più avanti di ciò che è la realtà.

Mi succede questa cosa strana sempre più spesso.

 

Adesso è mia figlia che mi ricorda di tornare con i piedi per terra e mi dice:

"mamma, ricordati della ricottina".

Quando era più piccola le raccontavo sempre la storiella della ricottina.

Una poveretta aveva ricevuto in regalo una ricottina e prima di mangiarla aveva cominciato a fantasticare su come farla fruttare.

"Vado al mercato e la scambio con delle uova da cui nasceranno dei pulcini. Questi diventeranno galline e da qui farò un grande allevamento fino a quando diventerò ricca. Potrò acquistare una mucca che farà tanto latte e tanto formaggio. Metterò su un negozio e  potrò vendere così i miei prodotti.

Quando guadagnerò tanto mi comprerò una fattoria con tantissimi animali e maiali, e potrò fare il prosciutto.

Così pensando la poveretta decide di recarsi al mercato con la ricottina in testa.

Ma mentre cammina inciampa in un sasso, la ricotta le cade in terra e tutti i progetti finiscono in fumo!

Morale della favola?

Quando nasce un’idea, devo cercare di realizzarla a piccoli passi:

fly down!

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3 Responses

  1. Ricordo questa storiella. Era in un libro di racconti che deve esre da qualche parte, nel marasma dei miei libri. Ne ricordo anche l’illustrazione con la ragazzina che chinava il capo e la ricotta che cadeva. Sì, perché il finale era questo. La ragazza, così sognando, pensava “Allora sarò una ricca signora rispettata da tutti. E quando passerò in strada la gente mi saluterà “Buongiorno signora (non ricordo il nome)…” E così dicendo chinò il capo per imitare il gesto di saluto e la ricotta cadde a terra. Fine della storia.

    Buona giornata 🙂

  2. Avrei voluto lasciare un commento nel blog di Nonnasprint, ma bisogna essere registrati. Pazienza, salutala da parte mia. Ricordo bene i casotti e le dune di sabbia bianchissima e fine, così alte che venendo dalla strada non si vedeva il mare. Chi ha avuto ha avuto…:)

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