"Cantare fa bene al cuore, alla respirazione e alla mente"
C’è un’antica e dimenticata medicina che i dottori dovrebbero prescrivere ai pazienti quando compilano la ricetta: cantare due volte al giorno, magari dopo i pasti.
Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità.
In Gran Bretagna ci sono 25 mila cori organizzati nelle chiese, nei quartieri e nelle cittadine di provincia: numerosi scienziati hanno cominciato a studiare per quale ragione a così tanta gente piace cantare e perché sembra così felice mentre lo fa.
La conclusione è che non solo il canto favorisce l’aggregazione sociale ma fa bene al cuore, alla respirazione, all’apparato muscolare superiore, alla circolazione sanguigna e alla mente.
Pazienti vittime di infarti o di disturbi cardiaci hanno confermato che cantare li ha aiutati nel recupero dalla malattia e cliniche psichiatriche hanno scoperto che fare parte di un coro aiuta in molti casi i ricoverati più dell’analisi junghiana.
Il team del professor Greville Hancox ha già svolto una accurata ricerca su 12 mila persone che hanno confermato i benefici di una regolare attività in un coro.
Cantare è un esercizio aerobico che, esattamente come una seduta in palestra, migliora l’efficienza del sistema cardiovascolare incoraggiando l’organismo ad assumere maggiori quantità di ossigeno.
Ogni esercizio aerobico riduce lo stress, aumenta la longevità e produce una sensazione di benessere, ma cantare ha anche il vantaggio di favorire la ventilazione dell’apparato respiratorio, cosa che crea un ambiente più ostile ai batteri che vi si insediano.
Erano i do di petto, più che la sciarpa, a tenere lontano Pavarotti dai raffreddori.
Il canto obbliga anche a un maggiore controllo della coordinazione, migliorando le funzioni neuronali e ha così tante ricadute positive sull’organismo che secondo il professor Hancox il sistema sanitario nazionale se ne potrebbe giovare riducendo le spese.
«E’ opinione comune – osserva – che la percezione di se stessi ha una conseguenza sulla propria salute.
La gente felice tende ad ammalarsi di meno. In ogni caso, i benefici del canto non sono una scoperta recente: i monaci dei conventi già lo usavano come una medicina nelle loro infermerie, e funzionava».
Anche nelle serate di karaoke a volte ci vuole qualche sforzo per convincere gli amici a cominciare, ma poi il problema diventa sempre come riuscire a farli smettere.
«Cantare è l’attività più naturale del mondo – conferma Hancox – basterebbe farlo una volta al mese per avere una grande differenza nella nostra percezione di benessere. È un peccato che lo si faccia così poco, meno di anni fa quando era abituale ritrovarsi al pub attorno al pianoforte».
Il governo inglese ha stanziato 52 milioni di euro per fare in modo che ogni scolaro delle elementari canti regolarmente.
Ma i bambini non hanno bisogno d’incoraggiamenti e sono felici di farlo. Il problema sono gli adulti, che invece se ne vergognano. Salvo quando sono soli in auto e possono mettere a tutto volume la canzone preferita, cantandola a squarciagola.
di Vittorio Sabadin clicca per leggere ultimi post
Io ho cantato in gioventù anche in pubblico (coro folckoristico in Abruzzo)…se ci ripenso ora non mi capacito della mia faccia tosta…:-)ora canto anch’io da sola, in macchina, a casa…ed è assolutamente vero che ha comunque un effetto positivo…non so se è come una medicina vera e proprio, ma a me fa bene…:-)