"Se l’Italia è famosa nel mondo per il suo cinema, il suo teatro,la sua danza, la sua musica, lo si deve anche a noi".
Così si legge nel volantino, intitolato "EMERGENZA CULTURA, SPETTACOLO, LAVORO", che è stato diffuso ieri, in coincidenza con la manifestazione contro i tagli al Fus davanti alla Camera dei deputati.
"Siamo tanti, più di 200.000 – prosegue il testo -, in larga parte precari, intermittenti, non tutelati in materia di diritti e garanzie sociali. Siamo i lavoratori dello spettacolo.
Da oggi una categoria in via di estinzione".
"Perché lo stato italiano – si legge ancora – investe per il nostro settore quindici volte meno di quello che fanno gli altri Stati Europei.
Perché il governo Berlusconi, dopo aver colpito tutti i settori della cultura, della scuola e della ricerca, sta azzerando, in un processo avviato da tempo, il finanziamento previsto per il Fondo Unico dello Spettacolo del 2009 e dimostra così di continuare a considerare l’arte e lo spettacolo come una spesa invece che un investimento.
Perché il ministro Bondi davanti al Presidente della Repubblica ha solennemente promesso il suo reintegro e invece il decreto che sta per essere approvato in Parlamento in questi giorni dimostra che ha solennemente mentito.
Dai prossimi mesi si vedranno meno film, meno spettacoli teatrali, meno concerti, meno serie televisive, meno artisti, si avranno meno lavoro e meno idee, in un panorama di pretesi risparmi che finiranno per rendere il Paese più povero di emozioni, di pensieri, di capacità critica, di profondità, di energia creativa, di identità nazionale.
Noi siamo qui per chiedere ai parlamentari di tutti i partiti di impedire quello che si configura come un pressoché totale annientamento della produzione artistica italiana. E per difendere il diritto del Paese ad avere una cultura e una comunicazione degna di questo nome".
Il documento è firmato:
Gli autori di cinema, di teatro e di televisione, gli attori, i musicisti, i ballerini, gli scrittori, gli agenti e tutti i lavoratori dello spettacolo, dell’arte visiva, della cultura, della ricerca e dell’informazione.
http://www.facebook.com/pages/INFORMARE-PER-RESISTERE/101748583911?ref=mf
non sarebbe meglio che i lavoratori dello spettacolo invece di rivolgersi al governo si rivoltassero contro i grandi come Verdone ecc….affinchè fossero pagati in po’ meno e fossero pagati un po’ più i lavoratori? in oltre se la coltura italiana si fonda sui vari film che escono in questi tempi vedi Natale Verdone ecc…. dico la verità che la maggior parte del popolo ne farebbe volontieri a meno per non parlare di tv che via che ammazzamenti o donne nude non fa altro tra la stampa e lo spettacolo ne prendono abbastanza dei nostri sacrifici dei quali ne faremmo a meno ciao Ida