Poter osservare da vicino i grandi artisti, quelli che impariamo a conoscere attraverso i mass media, è sempre piacevole soprattutto perchè spesso intorno a loro si circonda un alone di mistero.

In questi giorni ho avuto modo di ammirare il grande ballerino italiano Roberto Bolle, impegnato col coro e l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari nell’opera Sogno di una notte di mezza estate.

In altri tempi avevo avuto la fortuna di fare altrettanto con Carla Fracci e Rudolf Nureyev .

La prima era già in età matura ed io, studentessa del conservatorio, ero stata scelta dal regista Beppe Menegatti, con una mia compagna, per interpretare come figurante, una  damigella personale della ballerina.

Mi colpì moltissimo la freddezza e il distacco che questa grande artista manteneva con noi , ma nel momento in cui entrava in scena davanti al pubblico, riusciva a stampare un sorriso che si spegneva automaticamente all’uscita della scena stessa.

Nureyev invece , anche lui già a fine carriera (aveva 47 anni) lo incontrai nel bar del teatro che sorseggiava un caffè. Mentre consumavo la mia bibita non mi resi conto che fosse lui.

 Lo salutai e lui mi rispose con un sorriso. Ma solo poco dopo realizzai chi fosse realmente. Era vestito con una tuta di pelle nera che metteva in risalto la sua muscolatura atletica. Lo  sguardo magnetico dei suoi occhi chiari mi colpì perchè erano incavati in un viso molto segnato, quasi una maschera.

Al contrario Roberto Bolle  ha un viso da bambino , su un fisico statuario. Un artista che si è mostrato infaticabile e devo dire sempre sorridente e disponbibile

Tutti noi durante le pause di lavoro ci rilassiamo e ci riposiamo, lui volteggia in continuazione scherzando sempre con chiunque gli passi accanto.

Questa volta però, anche io durante la pausa non mi sono riposata, anzi ho deciso di andarlo ad ammirare nei suoi volteggi. E’ stata l’unica consolazione dal momento che il  nostro intervento corale , è previsto all’interno del  golfo mistico, e del grande ballerino riusciamo a sentirne solo pochi passi felpati dal sovrastante palcoscenico.

La mia amica-collega blogger Irene (Nenet) però, ha avuto la grande fortuna di poter essere una delle voci solistiche dello spettacolo, e acosì il suo nome è scritto in cartellone accanto a quello di Bolle

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