Un popolo privo di cultura, disabituato ad apprezzare il Bello, si imbarbarisce. E sarà indifferente ai cambiamenti in peggio della società, già apprezzabili in certa tv spazzatura.

L’imminente riforma del settore musicale mette in pericolo l’esecuzione degli spettacoli dal vivo, soprattutto della musica sinfonica e lirica.

Abbiamo apprezzato la manifestazione che il Teatro Lirico di Cagliari ha organizzato lo scorso dicembre per sensibilizzare l’opinione pubblica sui tagli dei fondi nazionali.

La musica ha segnato il tempo della nostra vita interiore, e a ciò ha contribuito la frequentazione degli spettacoli dal vivo.

Vorremmo che non se ne limitasse l’uso con un’indiscriminata riduzione dei finanziamenti.

Il melodramma, forma d’arte tipicamente italiana, ancor oggi funge da veicolo della cultura e dell’italiano nel mondo. Vorremmo che rimanesse vivo e vitale dove ha preso origine. Risorse usate per promuovere la vita spirituale ed interiore, non meno importante di quella materiale, non sono uno spreco.

Semmai si può valutare una loro gestione più economica, valorizzando le risorse interne o i giovani talenti musicali. Ci uniamo all’appello di molti affinché il Governo riveda la riforma.
ORNELLA MARINI E IRENE SGRO
Cagliari
 
   

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2 Responses

  1. Penso che sia sempre piu’ necessario ” difendersi” dagli attacchi che, ad ondate, si abbattono sulla musica sinfonica e lirica, patrominio inestimabile dell’umanita’.

    Quelle Istituzioni musicali che, nel corso degli anni,sono diventate Teatri Lirici e poi Fondazioni, ( se non sbaglio sono 13 ) devono essere tutti uniti nel difendere i posti di lavoro di tutti i lavoratori, di tutte le Fondazioni e non solo di alcune che vogliono “tirarsi fuori” dal ” gruppo “…

    A furia di ” tagli”,di ” contrazione” degli spazi di fruizione, in breve tempo non ci saranno piu’ fondi per nessuno.

    Ogni Fondazione musicale ha la sua dignita’,la sua ” forza”, la sua capacita’artistica,qualita’ che il pubblico, che e’ sempre numeroso, apprezza. Non ho mai visto, ne’ sentito dire che il pubblico diserti gli appuntamenti lirici e sinfonici in nessun teatro…

  2. Ho assistito fin da ragazzina a concerti sinfonici e rappresentazioni di opere liriche e questo ha sviluppato e consolidato il mio amore per la Musica anche attraverso l’ emozione indicibile della partecipazione alla sua esecuzione.

    Frequento il Teatro Lirico e lo considero una delle grandi conquiste e delle ricchezze che possediamo,perciò vivo con grande timore questo periodo buio, nel quale pare che tutte le luci si stiano oscurando, facendoci tornare ciascuno nel chiuso della propria stanza, privati delle cose che ci hanno accompagnato fino ad oggi, frutto dell’ impegno e del sacrificio di molti.

    Credo che tutti noi cittadini, amanti dell’ Arte e della Cultura, della Musica in particolare,dovremmo prenderci per mano, assieme a chi questa musica rende viva ed attuale, e formare una lunga catena che impedisca a chiunque di metterci in pericolo.

    La catena deve essere forte, tutti gli anelli devono reggere agli strattonamenti ed agli attacchi che giungono e giungeranno da chi è sordo e cieco e vorrebbe rendere tali anche noi.

    Basta un solo anello debole….

    Se la catena cede forse potremmo essere privati della meraviglia del recepire ancora “in diretta”, tramite l’ Orchestra ed il Coro del “Nostro” Teatro, il grandioso e commovente messaggio della Nona Sinfonia di Ludwig Van Beethoven.

    Per me sarebbe la peggiore delle punizioni!

    Se la catena cede faremo soltanto il gioco di chi vuole oscurare la nostra anima ed i nostri sentimenti che la Musica contribuisce ad illuminare e rendere vivi.

    Perciò basta con le divisioni e le rivendicazioni di primati,secondo me inesistenti ed incomprensibili ai cittadini-spettatori.

    Per favore, pensiamoci adesso, pensiamo come organizzarci tutti insieme, ora che “in alto” sono attenti ad altre cose più “urgenti” e dimenticano, almeno per un poco,cose strane come Arte e Cultura.

    Come cittadina, amante della Musica, abbonata del Teatro, sono disposta a offrire entrambe le mie mani!

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