Questa mattina mi sono recata al superstore vicino all’ospedale oncologico dove mi trovavo per dei controlli: c’era "su mundu de sa genti"! Sentivo ripetere spesso quest’espressione cagliaritana dalla buonanima di una mia zia quando si recava al mercato.
Una fiumana di persone col carrello, che impazzava alla ricerca di qualunque cosa.
Carrelli stracolmi di ogni ben di Dio, sia di alimentari che di regali natalizi.
I cartelli con le offerte in bella mostra invitavano ad acquistare tutto in grandi quantità. Perché si sa che molta gente, dove vede cartelli si butta a pesce senza neppure valutare se esiste veramente l’affare.
Ad esempio in un reparto c’era una marca di pasta in offerta ad un prezzo veramente concorrenziale, ed era conveniente quindi fare un po’ di scorta, ma al fianco invece, c’era l’olio exstravergine ad un prezzo maggiorato.
Nulla è lasciato al caso; so che esiste uno studio particolare su come va sistemata la merce in un supermarket tanto da indurre il consumatore ad acquistare un prodotto anche se non gli interessa.
Infatti ho visto che in tanti, con la pasta, mettevano nel carrello anche l’olio non rendendosi conto che alla fine non facevano alcun affare.
Provate a notare come le cose di prima necessità tipo zucchero, sale , latte o uova, non siano mai a portata di mano. Il motivo è evidente. Mentre si è impegnati alla ricerca di uno di questi prodotti ci si imbatte in tanti altri che non stiamo cercando ma che in fondo "potrebbero servire",
E qui casca l’asino. Se io entro per acquistare solo ciò che mi serve e ne esco con altri cinque magari ad un prezzo non proprio conveniente, l’affare è già dimenticato.
Perciò, occhio alla spesa, direbbe un famoso presentatore esperto in questo settore.
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2 Responses
Abolite i doni natalizi: l’appello dell’economista Usa per salvare l’economia
Non avete voglia di buttarvi nel traffico cittadino e fare ore di fila alle casse per pagare degli oggetti che poi dovreste impacchettare e riporre accuratamente sotto l?albero di Natale? Bene, siete in perfetta sintonia coi dettami dell?economista Joel Waldefogel, professore alla Wharton Business School dell’Università di Pennsylvania e autore di “Scroogenomics: perché non devi comprare regali di Natale”. In un libretto della misura di un iPhone lo studioso mette al bando i regali di Natale chiedendo agli americani di astenersi quest’anno dal rituale scambio di doni sotto l’albero.
L?analisi – Secondo i dati di Joel Waldefogel, ogni anno gli americani buttano miliardi di dollari offrendo a un parente o a un amico l’ennesimo oggetto inutile o addirittura sgradito. I doni sono il più delle volte incoerente con le preferenze del destinatario, spiega l’economista di Wharton nel pamphlet pubblicato dalla Princeton University Press che nel titolo evoca Ebenezer Scrooge, l’avaro protagonista di Christmas Carol di Charles Dickens.
Egoisti natalizi – Calcolando la differenza tra il consumo di oggetti legati alle feste (ad esempio, gioielli ma non benzina) in dicembre rispetto a novembre e gennaio, Waldefogel ha stimato che nel 2007 gli americani hanno speso 66 miliardi di dollari in regali e prodotto 12 miliardi in meno di soddisfazione rispetto a quanto si sarebbe ottenuto se i destinatari dei regali avessero speso i 66 miliardi per se stessi.
Per non sbagliare meglio donare soldi – Secondo l’economista nessuna argomentazione può salvare il concetto di regalo, che non stimola l’economia, né ha valore sentimentale. Meglio donare soldi in contanti o “gift cards” (carte di credito regalo, quest’anno il loro uso è aumentato del 27%), ma anche in questo caso con un cavillo: un decimo di tutte le carte regalo, per un valore di miliardi di dollari, non vengono mai utilizzate: forse perse, forse dimenticate il giorno dopo Natale.
Meno pacchi sotto l?albero – Sotto i colpi della crisi sono intanto cambiate profondamente le abitudini dei consumatori. Secondo Usa Today, l’elenco medio delle persone – parenti, amici, colleghi – a cui ogni americano vuol fare un regalo in questo Natale è sceso a 18, dalle 23 di due anni fa. Secondo l’ultimo sondaggio Associated Press citato dalla Abc quest’anno il 93% degli americani ha speso meno per i regali e otto su dieci hanno acquistato pagando in contanti: un modo di tenere meglio sotto controllo le spese. Tra i trend citati dal New York Times c’è quello di limitare i doni a bambini e anziani, saltando la generazione di mezzo. Trionfa il regalo utilitario e la beneficenza.
Il regalo anti-regalo – Insomma, se proprio non potete resistere alla tentazione di fare un dono, regalate il libro di Waldefogel, non avrete seguito il suo consiglio ma avrete diffuso il verbo anti-consumista e fatto un presente sicuramente originale.
qndo ci sono i banchetti per la raccolta di cibo per persone o animali – in qlss mom dell anno – io offro qlcs
sperando ke arrivi a ki veram ne ha bisgno ….
ciao !
v