Il piacere delle vacanze natalizie, quando eravamo bambini, era quello di non dover andare a scuola, ma c’era anche un rovescio della medaglia : la stragrande quantità di compiti che generalmente ci si lasciava gli ultimi giorni.
Poi uno pensa che da grande questa tortura possa finire e invece… no, perchè ci sono i compiti dei figli.
Io, per non sbagliare ho suggerito a mia figlia di non fare i miei errori e di cominciare i compiti fin dal primo giorno utile.
Stranamente, anche la sera di Natale, ha voluto dedicare un’oretta alla ricerca su Dante Alighieri. L’ho aiutata volentieri a comporre il cartellone con foto, biografia e schemini vari riguardante la Divina Commedia.
Ieri invece, abbiamo dedicato la serata al compito di tecnica.
Un tempo si chiamava applicazioni tecniche dove per le ragazze i compiti di questa materia consistevano nel ricamo, nella pittura, nelle ricette culinarie , nei lavori a maglia.
Oggi no! Oggi il compito di tecnica è la Cupola Geodetica.
Per chi non sapesse di cosa si tratta rimando a capo pagina.
Mia figlia ha messo subito le mani avanti dicendo che non sapeva da che parte cominciare questo lavoro, e io pure.
Con molta pazienza abbiamo selezionato il materiale (cannucce di plastica di pochi millimetri di spessore, tenute insieme da dei fermacampioni anch’essi di pochi millimetri). Un lavoro certosino da perderci gli occhi.
Siamo solo all’inizio dell’opera e mia figlia, ieri sera, dopo circa tre ore e gli occhi che bruciavano mi ha guardato esclamando:" abbiamo già fatto un bel pezzo di lavoro .
L’ho fissata per qualche istante ed ho risposto: "Abbiamo?".
Oggi ho rivisto il moncone del lavoro fatto e mi stava venendo la nausea. Lei si rifiuta di ricominciare, ed io?
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