Regia: Florestano Vancini; soggetto: dal romanzo omonimo di Pier Antonio Quarantotti Gambini; sceneggiatura: Marcello Fondato, Elio Bartolini, F. Vancini; fotografia: Roberto Gerardi; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Roberto Cinquini; interpreti: Catherine Spaak, Jacques Perrin, Gabriele Ferzetti, Fabrizio Capucci, Daniele Vargas, Alina Zalewska; origine: Italia/Francia; produzione: Jolly Film, Les Films Agiman; durata: 110′.
Un’adolescente trascorre una vacanza al mare con due coetanei, uno ingenuo, l’altro nevrotico, entrambi, a modo loro, innamorati di lei. Ma la ragazza preferirà concedersi a un uomo maturo, il proprietario della villa nella quale soggiornano. Siamo in Sardegna, tra la costa ancora selvaggia e Cagliari, cioè in un mondo che per cultura e mentalità è agli antipodi del romanzo» (Kezich). «Se si considera che l’ambiente in cui fu girato [Villasimius] ha conosciuto, nel corso dei decenni, uno sviluppo turistico enorme, è giusto affermare che il film finisce per diventare un vero e proprio documento storico.
Allora c’era solo un albergo, il Timi Ama […]. Il capanno che mostro, invece fu costruito dallo scenografo [Flavio Mogherini]; per anni il Timi Ama, che era abbastanza distante dal mare, se ne servì come punto bar, ristoro e juke-box. Era una costruzione solida che resistette per una ventina d’anni prima di essere abbattuta» (Vancini).
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