“Contiquere omnes intentique…”
tiepidi raggi nel caldo, limpido
pomeriggio d’inverno,
carezzano il mio viso
mentre ripasso la metrica latina
sull’assolata terrazza.
Un lontano ronzio…
fastidioso…crescente…
..”intentique ora tenebant..”
sirene che urlano improvvise
assordanti…
Il ronzio ora è frastuono,
il cielo esplode!..
Esplode! Esplode!..
Urla di donne..pianto di bimbi,
vecchi sgomenti, gente che grida,
gente che corre, che piange,
che chiama.
Il ronzio si allontana..
..silenzi di morte..
..polvere, tanta polvere..
uomini bianchi di polvere
e di paura.
Odore di zolfo..pianti sommessi..
Corri, cerca, chiedi, cerca
tra macerie informi
“ragazzino, cosa fai?..”gendarmi,
bianchi di polvere e d’angoscia..
“mio padre…mia zia..”
occhi lucidi.. silenzio,
assordante..incombente.
Non c’è più nulla. Nulla
..”contiquere omnes..”..
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