Dal Rock alla lirica

peter-hoffmannIl  29 novembre 2010, è scomparso un artista tedesco di grande fama internazionale, Peter Hoffmann, ma solo oggi per caso ne sono venuta a conoscenza.

Molti anni fa ebbi la fortuna di conoscerlo. Ero agli inizi della mia professione e ricordo il giorno in cui Hofmann arrivò a Cagliari. Noi giovani leve rimanemmo colpite oltre che dalla bella voce anche dalla sua avvenenza. Era raro vedere un cantante lirico palestrato, vestito di pelle nera, arrivare in teatro a cavallo di  una moto di grossa cilindrata e con lunga chioma bionda . Quando ci dissero che era il tenore dell’opera di Wagner che stavamo per rappresentare, rimanemmo di stucco. Tutti pensavamo fosse il protagonista di qualche musical o concerto rock.
All’epoca un cantante lirico medio era generalmente in  sovrappeso e quasi sePeter_Hofmannmpre vestito in giacca e cravatta; spesso con sciarpe intorno al collo e soprattutto lo si poteva vedere arrivare in teatro col taxi.
Ma in qualche modo l’aspetto di Hoffmann  nascondeva proprio l’artista rock che decise di alternare quel genere musicale con l’Opera lirica.
Hoffmann possedeva una voce scura ma squillante e potente.
Nato a Marienbad il 22 agosto 1944, iniziò a cantare durante il servizio militare, terminato il quale continuò il suo percorso formativo a Karlsruhe. Nel 1972 il suo debutto, come Tamino in Die Zauberflöte di Mozart. Seguentemente cantò a Stoccarda, Parigi, Vienna, Londra, Chicago e San Francisco, allargando la sua fama di Heldentenor con ruoli wagneriani come Siegmund, Lohengrin, Parsifal, Tristan, iniziando nel 1976 le sue applaudite apparizioni al Festival di Bayreuth. Dal 1980 al 1988 resse i ruoli wagneriani interpretando tra le altre opere come Lohengrin, Parsifal, Die Meistersinger vom Nurnberg, Die Walküre.

Parallelamente alla sua carriera operistica, Hoffmann ne intraprese una leggera, interpretando cover di leggende del Rock and Roll, sfornando diverse incisioni. Nel 1990 e nel 1991 interpretò il ruolo del titolo nel “The Phantom of the Opera”, ad Amburgo.
Purtroppo al 1994 soffriva del morbo di Parkinson, che lo ha portato a spegnersi all’età di 66 anni , lo scorso novembre.
Vale sicuramente la pena di inserirlo nella categoria dei più famosi Heldentenor di sempre, se non altro in virtù delle sue interpretazioni wagneriane a Bayreuth.

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