Era un giorno come tanti altri, mi recavo a lavoro con la mia utilitaria e parcheggiavo di fronte al teatro, in un vecchio sterrato . Tutti parcheggiavamo lì, le macchine affiancate l’una all’altra in ordine per garantire il passaggio dei pedoni. Era una bel pomeriggio di primavera, solare, stranamente silenzioso. Arrivavano i colleghi a scaglioni e con un cenno ci si salutava. Mentre mi accingevo a prendere la borsa dall’auto, due mani da dietro mi afferravano il viso, e con un panno cercavano di soffocarmi se non fosse che istintivamente ho tentato di scivolare da sotto. Mi ha fatto del male, probabilmente un tossico in preda a crisi di astinenza. L’unica cosa che voleva era danaro. L’ha preso ed è corso. le mie urla hanno riempito lo sterrato. I colleghi a poca distanza mi hanno soccorsa e tranquillizzata. Hanno chiamato la polizia e qualcuno è riuscito a prendere il numero di targa dell’auto in fuga.
Avevo già raccontato questo episodio in un altro post, ma questa volta ho voluto riscriverlo perchè qualcuno mi ha chiesto cosa mi legava al Parco della Musica, al quale ho dedicato un po’ del mio tempo giornaliero da 4 anni a questa parte, a fotografare e filmare i lavori fin dalle origini.
Quello sterrato è stato per me un incubo ricorrente fino al giorno in cui l’ho visto svuotarsi e rinascere a nuova vita.
Ho avuto un senso di liberazione perchè con quella terra se ne andava via anche l’ incubo con le immagini di un povero disgraziato che, forse bloccato dal mio Angelo Custode, mi ha graziato da una conclusione peggiore.
Oggi questo parco, inaugurato da una decina di giorni, non ha ancora un nome ed iovorrei darglielo, ( dentro di me è già dato).Vorrei che fosse dedicato ad una mia compagna di studi musicali: il soprano Giusy Devinu scomparsa a soli 47 anni. E’ il Parco della musica, antistante il teatro Lirico ed è giusto, secondo me, che porti un nome legato alla Lirica. Il nome però di una cagliaritana, colei che con la sua voce ha deliziato il pubblico di molti palcoscenici del mondo non dimenticandosi mai di essere sarda.
Parco “Devinu”. Suona bene no? Per portare avanti questa iniziativa ho creato un gruppo su facebook: iscrivitevi linkando qui
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