Qualche giorno fa ho  ricevuto l’ invito ad uno   spettacolo teatrale di prosa con mia grande gioia. In genere  questo tipo di spettacoli coincidono con i miei orari di lavoro .  Invece ieri la rappresentazione è coincisa proprio col mio giorno di riposo.

Un’ora scarsa di spettacolo (la giusta misura) scivolato via come l’olio. La vita , quella di Carlo Marx, raccontata attraverso dialoghi e monologhi della moglie e della fedele governante. Due donne amiche, nonostante il differente livello culturale, che hanno vissuto nel bene e nel male accanto allo spirito libero dello scrittore-filosofo, accettandone pregi e difetti in maniera incondizionata.

Una storia che non conoscevo.

Che dire, uno spettacolo bello . La scenografia (e i costumi), realizzata da Luigi Perego, si presentava come una grande bomboniera in cui troneggiava la figura di Carlo Marx , aprendosi poi, si trasformava in una bella ed elegante casa ottocentesca. Di grande effetto!

La musica è stata curata con attenzione da Corrado Aragoni sempre discreta,  andando a sottolineare le fasi del dialogo  solo nei momenti opportuni .

 Due grandi interpreti : Simona Guarino ed Elena Pau, che hanno saputo essere ora gioiose ora drammatiche nel rappresentare le due importanti figure della vita di Marx, mantenendo sempre alta la tensione e l’attenzione del pubblico.

 La piéce teatrale portava la firma della scrittrice giornalista Adele Cambrìa, amica di Pierpaolo Pasolini e storica femminista sessantottina la quale era presente alla rappresentazione di ieri sera. (potete farvi un giro nel suo blog cliccando su questo link)

 La regia, essenziale e raffinata, era di Marco Parodi regista di lunga esperienza ; le voci fuori campo  di Gianni Esposito e Agnese Fois.

Lo spettacolo, presentato da “La Fabbrica illuminata” sarà replicato questa sera alle ore 19 presso il Teatro Civico di Sinnai (CA).

Da non perdere!!

 
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4 Responses

  1. felice per la positiva recensione non riesco a rinunciare a qualche piccola precisazione…
    quella che lei chiama bomboniera in realtà è la fedele riproduzione del mausoleo nel Cimitero di Highgate a Londra dove realmente giacciono sepolte le salme di Karl Marx, della di lui moglie e della fedele governante, particolare non trascurabile visto che l’intera vicenda sembra trovare in questo luogo degno epilogo e che nella trasposizione teatrale ne è addirittura il punto di partenza….
    altra piccola precisazione, le scenografie, e i costumi, sono si state ideate, progettate e firmate dal maestro Luigi Perego, ma sono state realizzate a Cagliari, dal sottoscritto e da un piccolo gruppo di scenografi, costruttori, scultori e costumisti che qui opera sia in campo teatrale che cinematografico.
    per noi tutti è stato un grande onore collaborare col maestrp Perego alla realizzazione di questo lavoro, così come ogni volta è una grande soddisfazione vedere il nostro lavoro finalmente sulla scena dove, spesso in modo misconosciuto, contribuisce alla materializzazione di un’idea, alla realizzazione del sogno di un autore, di un regista o di un poeta e finalmente visibile al pubblico.
    cordiali saluti
    pietro rais

  2. grazie mille per queste importanti precisazioni e grazie soprattutto di avermi informato della collaborazione col Teatro lirico, lugo della mia professione. Ho sempre sostenuto che tutto ciò che nasce all’interno della più grande fabbrica culturale della Sardegna debba essere condiviso con realtà più piccole ma non per questo meno importanti

  3. chiedo scusa, ma non mi sembra di aver accennato a nessuna collaborazione col Teatro Lirico, dove, vista la politica di tagli dell’attuale sovrintendente, io e molti dei miei colleghi non mettiamo piede da oltre un anno, anzi questa collaborazione con la Fabbrica Illuminata, come molte altre commesse, sono frutto unicamente della professionalità mia e dei miei colleghi…
    haimè, ma all’interno della più grande fabbrica culturale della Sardegna, come lei la definisce, sembra nascere ben poco, se non quel tanto necessario alla sua unica sopravvivenza…

  4. In effetti il riferimento alla collaborazione col teatro l’ho potuto leggere nel programma di sala che sono andata a riguardarmi. La mia è una speranza, quella cioè di poter vedere tutte le realtà culturali sarde unite in un unico scopo, quello di portare la cultura dappertutto

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