Poter parlare per ore con una centenaria e come scoprire diamanti in una cava. Ancora oggi ho avuto la grande fortuna di documentare la straordinaria memoria della centenaria Silvia Nicolosi Dessy, cagliaritana d’adozione. Lei è veramente una Banca della memoria ed è proprio per questa (MEMORO) che appena posso raccolgo qualche sua testimonianza. Anche oggi, mi sono recata per porgerle gli auguri di Buona Pasqua e farle di persona gli auguri per il suo 100° compleanno. L’occasione è stata quella di raccontarmi questa volta la storia di suo fratello Roberto, musicista jazz, autore di tante colonne sonore di famosi films. Un altro musicista a me sconosciuto fino a qualche mese fa . Ma andiamo per gradi.
Qualche mese fa, appunto, mi giunge una mail del maestro Paolo Ceccarelli il quale stava preparando la sua tesi sulla vita del jazzista Roberto Nicolosi. Avendo trovato in rete un mio video dove raccolgo alcune testimonianze della signora Silvia Nicolosi, mi chiedeva se questa signora era appunto parente del musicista in questione. Ho contattato la signora Silvia la quale mi confermava che suo fratello era un musicista jazz e che aveva anche vissuto 3 anni in Sardegna.
Ho risposto subito a Paolo Ceccarelli e l’ho messo in contatto con i parenti. Ha potuto quindi contattarli e completare con dovizia di particolari così la sua tesi.  In occasione della presentazione della suddetta Tesi, il maestro Ceccarelli ha potuto così dirigere le musiche scritte dal Nicolosi, anche in presenza della figlia e della nipote. Un vero trionfo e soprattutto un vero omaggio ad un musicista che per molti, (soprattutto delle nuove generazioni) era sconosciuto.
Riporto di seguito qualche stralcio della tesi:
Roberto Nicolosi era nato a Genova nel 1914 e morto a Roma all’età di 72 anni. Pochi potevano raccontare la storia del jazz come lui che l’aveva vissuta quasi tutta. Aveva cominciato a studiare pianoforte sotto la guida della madre all’età di 5 anni ed i seguito si era impadronito della tecnica di quasi tutti gli strumenti più importanti, dagli archi agli ottoni, dalla chitarra al vibrafono.
Scoprì il jazz a Pavia insieme al cugino Livio Cerri e dopo essersi laureato in medicina fu attivo come arrangiatore per le migliori orchestre del perio della guerra e degli anni successivi.
Per gli appassionati di una certa età, il suo nome resta legato alla trasmissione radiofonica fissa di Jazz nata subito dopo la Liberazione.
Nicolosi incide i più bei dischi di jazz degli anni ’50.
Nel 1954 si trasferisce a Roma dove intraprende una intensa attività nella composizione di colonne sonore da Film. Contribuì a diffondere in Italia il jazz attraverso anche varie riviste, giornali, radio e televisione.
Alcune sue opere come Bugle Cool Rag, Ormonio, Cool Laboration Charmaine, restano come straordinari esempi di ingegno timbrico e formale e di lucida adesione al fronte più avanzato del jazz moderno in una Italia  in cui questa musica aveva pochissimi cultori e ancor meno esecutori…”
estratto da un articolo di Marcello Piras “Musica Jazz” 1989.

Foto gentilmente concesse dalla famiglia Nicolosi ed allegate alla Tesi


 
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