Ieri sera sono stata a trovare un’amica nella sua scuola di danza, e di sfuggita ho buttato l’occhio in una sala dove si svolgeva una lezione di danza classica, forse perchè dentro di me è una forma artistica che è rimasta inesplorata.

A tenere la lezione era il ballerino coreografo Roberto Magnabosco.  Mi ha subito colpito la serietà e la professionalità  di questo maestro verso quelle giovanissime allieve. Mi ha fatto riflettere.

Lui, un grande ballerino, un grande coreografo. Lui che ha danzato con i più grandi artisti della danza del mondo: da Rudolf Nureyev a Carla Fracci; lui che ha conosciuto il mondo televisivo quando ancora valeva la pena guardarlo e quando i ballerini erano scelti dopo rigorosissime selezioni fra migliaia di danzatori; lui che avrebbe potuto scegliere d’insegnare nelle più rinomate scuole di grandi capitali europee; proprio lui, dopo mille esperienze, ha deciso di tornare nella sua isola, ad insegnare con tanta umiltà ai suoi concittadini per trasmettere il suo grande bagaglio culturale.

Sono tanti gli artisti che, una volta varcato il mare decidono di non ritornare più nella propria terra, e qualche volta, anche rinnegandola e addirittura cambiando il proprio nome per non farsi identificare.

Roberto Magnabosco invece va orgoglioso della sua terra di Sardegna, (adora la scrittrice sarda Grazia Deledda, il nostro premio Nobel) e con passione trasmette giornalmente ai giovanissimi (con la preziosa collaborazione trentennale di Benedetta Bucceri) tutto ciò che ha imparato   fin da bambino, nella scuola di danza del Teatro alla Scala e poi nei teatri di tutto il mondo.

Daniela Mazzucato Roberto Magnabosco

Roberto Magnabosco

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