Premio Speciale cantautori

Il Premio speciale cantautori è stato assegnato a   Roberto Pinna ,  guarda qui il video.

Il  giurato  Alberto Sanna, che conferisce il premio, fa un analisi accurata dei canditati per questo premio speciale.

 ANALISI
1) Villaruel si elimina da solo, se è vero ciò che scrive su youtube nelle info relative al suo brano in concorso:
Music Video Directed by Edoardo Del Pero, Alex Coppola, Federico Villaruel & Co.
Song Written by Alessandro Di Stefano
… in altre parole: se il brano è di Di Stefano e non di Villaruel non c’entra con la categoria “cantautori” … a meno che Villaruel non sia in “cognome d’arte” di Di Stefano!!!
2) Gasparro:
dalla sua parte c’è la giovane età e un sensibilità melodica discreta …
per contro scarsa confidenza con gli ingranaggi della metrica e poca forza nel “raccontare” … nel comunicare i concetti, qualsiasi siano quelli che vuole esprimere … e in generale poca personalità, sia nelle liriche e nelle rime, che nelle melodie e nelle armonie.
3) Malese:
Qui la musica scorre abbastanza “easy”, e questo nella semplicità è un pregio, anche se poi è proprio questa semplicità a suggerire un ritornello molto più lineare e diretto, poche semplici parole probabilmente sarebbero uscite fuori dal contesto con maggiore forza, anche l’arrangiamento monocorde (nulla si aggiunge strada facendo e nulla si ferma mai!) non esalta la struttura del brano, un migliore uso della dinamica avrebbe aiutato il ritornello a venir fuori.
L’argomento invece sembrerebbe la disillusione nei confronti dell’amore, risolta tramite la musica, quasi come un surrogato curativo … direi debole … difficile credere che Aniello non abbia niente di più interessante da dire sull’amore.
In generale però direi: meno scontata della precedente.
4) Pinna:
… mi è sembrato il brano migliore, per cui ho scelto questo.
Vorrei dire però che non ho gradito l’associazione con Rossella Urru sbandierata addirittura nel titolo, mentre poi il brano non è un canto per la liberazione della cooperante di Samugheo, ma più semplicemente una canzone che parla di libertà, in senso molto lato …
Aldilà di questo dettaglio, vorrei fare qualche commento sul testo, segnalando alcune incongruenze che secondo me lo indeboliscono.
Mentre la frase “la libertà, amico, è la vita” ha un senso, la frase “la libertà, amico, forza svegliati” non ce l’ha!
Oppure: lasciateci cantare con poca voce/ la voce di un cuore come un fuoco … l’immagine di un cuore come un fuoco tutto suggerisce tranne che un canto sussurrato! … ecc … suggerirei più rigore nella ricerca testuale … bisogna avere la forza e la pazienza di frugare nelle parole fino a trovare quelle che mettono d’accordo le esigenza della melodia del brano con quelle del senso del testo, perché ci sono, si tratta solo di cercarle bene.

… Vorrei concludere dicendo che il difficile compito del “giurato” costringe a salire in cattedra, volenti o nolenti … e può essere antipatico trovarsi a scrivere opinioni su altri artisti che sono comunque anche dei “colleghi” …
ed è per questo che ora, esaurite le mie incombenze, torno sul mio pavimento di cantautore, pronto, come d’abitudine, a ricevere a mia volta i giudizi e i pareri altrui, favorevoli e non, sulle mie creazioni.
Alberto Sanna

Un commento

  1. Accetto volentieri la critica dal punto di vista musicale, la registrazione è stata fatta con un iphone e d’insieme, non per partecipare ad un concorso perciò senza pretese.
    Tuttavia, non condivido le analisi sul testo, dal momento che il Sig. Sanna ha frainteso in toto il mio messaggio.
    Il tema della canzone, solo marginalmente parla della disillusione dell’amore, anzi è solo un pretesto per parlare di altro e mi sorprende davvero che un artista navigato non l’abbia colto. Forse da molti anni ormai ha smesso di essere un ragazzo o magari certi linguaggi sfuggono ad una analisi distratta. Ma quello che cercavo di raccontare, e forse non ci sono riuscito, è il momento formativo che ha spesso l’amore, soprattutto il primo amore, nella vita di un ragazzo. Come può essere ad esempio l’amore per una donna più grande o semplicemente troppo diversa da noi. L’amore impossibile.
    In altre parole, quando l’amore, perde quell’attimo di assoluta irrazionalità della prima volta perché s’infrange con quella consapevolezza e coscienza che accompagnerà, nostro malgrado, gli amori futuri.
    Se quel desiderio ci ha spinti così lontano si finisce per fare i conti con quei perché sui quali solo un ragazzo preso dai primi amori può interrogarsi. Diventano un labirinto dal quale sembra impossibile uscire. Infine, se avesse letto, come ha fatto per altri, quanto scritto su youtube, (ma sarebbe bastata un po’ più di attenzione al testo “..note dispettose e confuse trovano un senso se a cercarle sei te..”) avrebbe capito che era scritta per un musicista e la musica non era intesa come farmaco epicureo da utilizzare in ogni occasione analoga. Questa non essendo una canzone rivolta all’amore in generale, doveva per forza far leva sulla passione principale di un amico che doveva fare i conti con un amore impossibile.
    Ritrovarsi in quella passione che doveva avere la stessa funzione che il filo di Arianna era stato per Teseo.
    Quel filo di Arianna, che io ho rivisitato mantenendone l’originario simbolismo greco, non dunque un mezzo di conduzione, bensì un mezzo di condotta: indica metodo, attenzione e continuità. Quel filo mentale che tiene insieme tracciando i confini del nostro spazio esistenziale. Scelto non a caso, per esprimere la trovata coscienza nell’amore ormai non più di un ragazzo, ma di un adulto.
    Aniello Maiese

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