
Questo è l’articolo 1 del Codice Barbaricino stilato da Antonio Pigliaru, filosofo e giurista sardo nato ad Orune nel 1922 e morto a Sassari nel 1969.
L’attore Gianluca Medas nel primo spettacolo della Rassegna tra Parole e Musica – SIGNIFICANTE 2013, ieri sera a Cagliari ha raccontato col suo modo schietto e passionale, quella che era la vita della Sardegna nella Barbagia di fine ‘800, dei protagonisti e delle barbarie usate per far rispettare le leggi di allora. Storie vere e incredibili. Fra i tanti racconti, mi ha particolarmente colpito quello che riguardava il modo con cui le vittime venivano esposte pubblicamente dopo l’esecusione, con i segni delle loro colpe: il taglio dell’orecchio per chi aveva sentito ciò che non doveva, della lingua per chi aveva parlato troppo, delle viscere e così via.
Con lui, in questo nuovo percorso di Parole e musica ci sono i musicisti Enzo Favata e Andrea Congia. Enzo Favata che non ha certo bisogno di presentazioni, è il compositore delle musiche di questo spettacolo, eseguite dal vivo, con la collaborazione del chitarrista Andrea Congia che con Medas vanta una lunga collaborazione. Favata da anni si dedica a continue sperimentazioni musicali a metà strada fra musica etnica e jazz. Ha realizzato per questo spettacolo delle musiche ricche di sfumature sonore, eseguite col sax, il clarinetto e con strumenti d’avanguardia come l’Ipad, che hanno sottolineato intensamente i diversi momenti ora drammatici o descrittivi . Medas, dal canto suo, riesce a far scivolare un’ora di monologo velocemente, utilizzando appropriatamente oltre che la voce anche la mimica facciale e gestuale.
Una serata godibile, apprezzata da un pubblico numeroso che ha affollato la stupenda chiesetta sconsacrata di Santa Chiara, situata nel cuore della città antica cagliaritana.
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