Oggi ho incontrato quasi per caso un’abbonata del nostro teatro. Mi è venuta incontro sorridente complimentandosi per lo spettacolo a cui ha assistito venerdì scorso al Teatro Lirico di Cagliari, il Macbeth di Giuseppe Verdi. Allo stesso tempo però era risentita del fatto che non ha potuto vedere il soprano Anna Pirozzi nel ruolo della Lady , come scritto sul programma inizialmente. Aveva avuto modo di apprezzarla nella passata edizione di Nabucco ed era insomma curiosa di vederla e sentirla ancora in un ruolo verdiano di grande impegno vocale ed interpretativo.
Mi ha sottolineato che lei faceva parte di quel gruppo di abbonati che dopo gli svariati scioperi e i continui cambiamenti dei cast , aveva giurato che non avrebbe rinnovato l’abbonamento. Ma la passione e la speranza che non ci sarebbero state modifiche, l’ha portata a riprovarci.
Mi ha anche detto che la bellezza di questo spettacolo ha un po’ attenuato la sua rabbia ma che le rimarrà comunque inappagato il desiderio di poter sentire la Pirozzi.
Non ho saputo cosa risponderle.
Certamente i due soprani, in maniera diversa, hanno caratterizzato bene il difficile ruolo di lady Macbet. Personalmente però trovo che Anna Pirozzi abbia una vocalità più adatta, più verdiana. La voce grande ma allo stesso tempo agile ed estesa, ha ben sottolineato ieri, il personaggio perfido e sanguinario, completandolo con una gestualità appropriata.
Rachele Stanisci, che era al suo debutto in questo ruolo, ha comunque interpretato bene la Lady esattamente come l’aveva pensata il regista Micha van Hoecke. Dal punto di vista vocale è padrona di mezze voci, filati e buone agilità ma trovo che il colore sia troppo chiaro per questa diabolica figura verdiana.
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Ho ascoltato entrambe: la Stanisci era palesemente preoccupata per il debutto ma se l’è cavata con onore e con un fisico adeguato alle scelte registiche di van Hoeke. Dopo aver forzato all’inizio della sua entrata ha trovato buoni risultati man mano che l’opera proseguiva e anche la tremenda scena del sonnambulismo è andata bene,
Ascoltavo la prima volta la Pirozzi e mi ha impressionato la voce potente, forse meno raffinata nell’interpretazione. Prova di tutto rispetto.
In tutte e due migliorabile la chiusa del sonnambulismo con quell’acuto difficilissimo che è quasi sempre una trappola.
Promosse tutte e due per motivi diversi.
Un complimento in più per Veccia, il secondo Macbeth con voce piena e rotonda e migliore del primo interprete Jenis.
Concordo