
Ieri sera ho incontrato una persona che mi ha detto di essere venuta al Teatro lirico a vedere la “Turandò”, dicendomi che non le è piaciuta perchè quella non era la Cina e perchè il tenore non aveva cantato “Vincerò” come lo cantava Pavarotti. Le ho domandato se avesse avuto l’opportunità di fare un confronto con altre edizioni e lei, sicura, mi ha detto di si, perchè l’aveva già vista all’Arena di Verona e di conoscerla bene musicalmente perchè ha sempre avuto a casa il “disco“.
Mentre prendevo appunti dentro la mia testa (Turandò e Vincerò), ho lasciato che finisse di esprimere il suo parere poi le ho domandato se avesse mai visto lo spartito. Mi ha risposto di no, ma con molta sicurezza mi ha detto di conoscere comunque la musica perchè nella sua vita ha fatto parte di un coro dove si svolgevano anche lezioni di solfeggio. Insomma voleva mettere in evidenza che il suo non era un semplice giudizio di spettatrice ma di “vera esperta”.
Non ho voluto metterla in imbarazzo nel dirle che intanto si pronuncia Turandot con la T finale e che l’aria del tenore si intitola “Nessun Dorma“, ma le ho voluto sottolineare che proprio quest’aria , Giacomo Puccini, l’ha scritta senza mettere la corona sul SI, cioè sull’acuto finale, ma anzi ha scritto una semicroma. Tradotto per coloro che non conoscono la musica significa che quell’acuto, tanto usurato dai mass-media, non va tenuto a lungo ma solo sfuggito. Certo, mantenere quell’acuto strappa gli applausi cosi’ come per tradizione, ma se un tenore drammatico, come dovrebbe essere il personaggio di Calaf , non dovesse farlo, non sta di sicuro commettendo un errore. L’opera è bellissima ricca di tante altre pagine musicali meravigliose e non è certo per quella nota che si può giudicare tutto lo spettacolo.
Chi va all’Opera, dovrebbe prepararsi approfondendo bene anche ciò che il compositore avrebbe desiderato. Queste sono cose che nel libretto di sala, i musicologi spiegano sempre i maniera chiara.
Di seguito pubblico la porzione di spartito che riguarda proprio il finale dell’aria di Calaf, “Nessun Dorma“.
Vabbè…
Ognuno dice la sua…
Tempo fa ho anche sentito dire “Vincerò di Pavarotti”, quasi come se fosse stato “Azzurro” di Celentano…
Ahahah nemmeno io da ignorante della musica avrei espresso questo parere!!!!!
Anche Volare (Nel blu dipinto di blu)…
E comunque la tradizione impone quella croma con la corona, così come nell’aria di Rodolfo ne “La Bohème” (la speranza), e in altre decine di arie e opere di ogni tempo. Ed è grazie a tradizioni come questa che l’opera è diventata celebre. Poi possiamo discutere su pertinenza, tenuta, vocalità etc. ma è innegabile che un cantante vince la dove il pubblico lo aspetta!
in parte son d’accordo ma è anche vero che non si deve “ammazzare l’opera” solo perchè il tenore ha tenuto poco l’acuto
Naturalmente, ma sai come funziona: puoi giocare bene tutta la partita, ma se non fai goal non vinci.
Io non ho seguito tutta l’opera né voglio basarmi sui due minuti sentiti nel servizio su Videolina, perciò parlo in generale e non nello specifico. Ci tengo a precisarlo perché già il fatto di rimpiazzare Aronica nel ruolo di Calaf meriterebbe che a Medda sia fatto un monumento a prescindere… Ce vò coraggio!
Infatti è stato grande perchè ha fatto la recita due giorni di seguito