disegno di Arianna Masia


Sono sconcertata, allibita, amareggiata dalla notizia che mi è pervenuta ieri dalle agenzie di stampa:

ORCHESTRA E CORO LICENZIATI ED ESTERNALIZZATI!

Dopo mesi di agonia, di dissidi interni sul piano di rientro, dopo gli scioperi e la traumatica uscita di SCENA del maestro Riccardo Muti, è questa ladecisione presa dal Cda dell’Opera di Roma per far “rinascere” il teatro. “Una scelta molto dura e sofferta”, per dirla con le parole del sovrintendente Carlo Fuortes che però tiene a PRECISARE: l’alternativa era la chiusura. Il sindaco di Roma Ignazio Marino spiega che si tratta di “un percorso mai eseguito prima nel nostro Paese”.
E il ministro DARIO Franceschini si schiera dalla stessa parte: “E’ un passaggio doloroso ma necessario per salvare l’Opera di Roma e ripartire”. La riunione del Cda arriva a pochi giorni dal vertice tra i soci fondatori dell’Opera – Mibact, Regione Lazio e Comune di Roma – che aveva dato mandato al consiglio di amministrazione di “trovare le soluzioni più adeguate per una rinascita del teatro e a risolvere, alla radice, i problemi di fondo”. “Non dimentichiamo che la situazione era diventata talmente insostenibile da costringere pochi giorni fa il MAESTRO Muti ad andarsene platealmente”, sottolinea Franceschini. Ma ad annunciare la linea dura, in una conferenza stampa in Campidoglio, al termine della riunione del cda, è il sindaco Marino: “Alla vigilia di Natale del 2013 è stato deliberato l’inizio del risanamento da quel disavanzo disastroso che avevamo trovato al momento del mio insediamento – ricorda -. Poi purtroppo una serie di situazioni hanno determinato una perdita di biglietteria, una fuga degli sponsor che vogliamo invece attrarre. Il doloroso e recente messaggio del maestro Muti ha determinato una frenata degli abbonamenti e una fuga degli sponsor. Ci troviamo con un risanamento AVVIATO ma con differenza di entrate di 4,2 milioni di euro per l’anno prossimo. In una decisione così drammatica questo procedimento coinvolgerà 182 unità di PERSONALE su 460, non riguarda gli altri 278″. Da questa operazione, stando alle stime di Fuortes, si otterranno 3,4 milioni di risparmi.
“Se si organizza tutto nel migliore dei MODI dal 1 gennaio il teatro dell’Opera potrebbe aver nuova orchestra e coro – annuncia – che potrebbero essere anche costituiti dai vecchi musicisti, però con una forma contrattuale del tutto diversa ……continua a leggere qui
 

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