Ed eccoci giunti alle prove dell’Opera che concluderà questa lunga stagione lirica 2014 al Teatro Lirico di Cagliari: Gli stivaletti (Cerevicki). La fiaba è russa ambientata nel periodo natalizio , ed è di genere comico-fantastico.
L’opera venne rappresentata a Cagliari nel 2000 e viene riproposta adesso con un nuovo cast, ma con lo stesso regista, stesse scene e  costumi. Ricordo la grande soddisfazione  delle sarte del Teatro Lirico  che realizzarono i costumi in collaborazione con quelle di San Pietroburgo direttamente lì, nella capitale russa. Purtroppo il tempo passato ha logorato molte cose.
Oggi, il responsabile dell’attrezzeria e scenografia Andrea Pirarba, mi ha detto che  stanno facendo un duro lavoro di ristrutturazione delle scene e di diversi pezzi dell’attrezzeria , (vedi foto di pezzi originali)

Di seguito la trama del  primo atto.

Gli stivaletti

La trama

Atto I

Solocha è una donna piacente che vorrebbe però apparire più giovane della sua vera età. Parla con la luna confessandole di voler passare una notte di Natale indimenticabile. Gli abitanti del suo paese però la vedono come una persona un po’ strana, quasi una  strega  capace di magìe e sortilegi.
Il diavoletto Bes la corteggia nella speranza di suscitare gelosia nel figlio, il fabbro Vakula, che ha osato deriderlo in chiesa.
La notte di Natale, Vakula, andrà dalla fidanzata Oksana, ben sapendo che in casa non c’è suo padre, il cosacco ?ub 
Bes allora prosegue con la sua vendetta decide di rapire  la luna per  far  scatenare  una tempesta di neve, in modo che il cosacco ?ub sia costretto a tornare a casa. Penserà quindi  il vecchio a tener  lontano dalla sua bella figlia l’irriverente Vakula, che avrà così una dura punizione per ciò che ha fatto.
Nella notte buia soffiano i venti gelidi e una terribile bufera di neve si scatena. ?ub e l’amico Panas che lo accompagna, sono costretti a rifugiarsi in una taverna. Quando la tempesta si attenua, il vecchio riprende la strada di casa, ormai ubriaco.
Chiusa nella sua casetta, Oksana, vestita a festa, attende il fidanzato. Ha preparato i dolci e il vino per la brigata di giovani che sta per passare sotto le sue finestre cantando, le koljadki, tradizionali canzoni ucraine delle feste natalizie, ma è di cattivo umore. Si sente abbandonata, pensa che nessuno la sposerà mai. Quando Vakula arriva, Oksana non è tenera con lui, gli rinfaccia che sua madre è una strega e che presto Cub la sposerà.
Vakula rimane folgorato da queste parole. Il vecchio cosacco, intanto, coperto di neve e completamente ubriaco, ha finalmente raggiunto la porta di casa e bussa. Ma Vakula, arrabbiato, non lo riconosce e gli impedisce di entrare, scacciandolo malamente. Oksana è offesa dai modi con cui il fidanzato ha osato trattare suo padre e, per punirlo, lo fa ingelosire, dicendogli di amare un altro. Quando però il giovane se ne va avvilito, si pente della sua impulsività. Tutti i suoi sentimenti sono solo per Vakula e nemmeno l’allegra brigata in festa riesce a sollevarla dai suoi rimorsi.

 

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