“Non voglio fare una polemica su questo perché ognuno ha il suo punto di vista, ma io sono contraria alle scuole di canto. Non ci può essere nessuno che insegna ad un altro come cantare perché diventa tecnico e secondo me tutto questo è lontanissimo dall’arte del canto”. Lo ha detto Laura Pausini durante l’ultima ospitata a Che tempo che fa.
Se prima avevo un po’ di stima verso questa ragazza oggi devo dirla alla sarda, “mi è scesa”. Ma come può fare simili affermazioni una che lavora con la voce? Non è certo un bell’esempio ! Chi usa la voce per professione deve salvaguardarla, deve essere cosciente di ciò che fa e dei propri limiti.Deve tenere sempre in esercizio tutto l’apparato fonatorio perchè. come per un atleta, lo strumento vocale deve essere sempre allenato nel modo giusto. E’ deleterio far passare un messaggio dove si sminuisce lo studio.
Prende piede il “tutto e subito” senza alcun sacrificio. Come “bruciarsi” velocemente. Se alla Pausini è andata bene, al 80-90% di chi ha tentato la carriera senza studio è andata malissimo. Oltre al danno fisico relativo a noduli e polipi  sulle corde vocali, il fallimento, dal punto di vista psicologico è devastante. Quanti cantanti sembravano lanciati verso un successo sicuro e improvvisamente sono scomparsi dalla circolazione! Non vi  siete mai chiesti il motivo?
Chi viene lanciato da un talent o da un improvviso successo televisivo, è sommerso di lavoro. I ritmi  diventano incalzanti e se non si ha una buona tecnica ci si ammala facilmente. E se non si ha una tecnica per una ripresa veloce,  si ricorre ai farmaci . E quando questi diventano indispensabili senza i  quali non si può affrontare l’impegno, è l’inizio della fine. Pian piano si è fuori dal giro perchè la concorrenza è tanta e il mercato degli sponsor non perdona.  Il fallimento, per un giovane talento  è la strada sicura verso la depressione.
-” E allora, signora Pausini, se le capita, cerchi di aggiustare il tiro, rimedi a quella sciocchezza che ha affermato in televisione”. Cantare è bellissimo, e per chi ha un talento può essere anche un bel lavoro duraturo (senza necessariamente diventare un divo), che ha bisogno di studio e sacrificio affinchè questo non rimanga solo il piacere di una stagione.

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