(Leggi qui la prima parte)
Intanto giunge anche il contralto Federica Moi che insieme al tenore proseguono la prova dell’acustica continuando così ad attirare l’attenzione delle persone di passaggio. Interessante vedere le persone incuriosite da queste voci diverse per il genere di canto sconosciuto ai molti. Il tenore è sempre identificato come Pavarotti. La voce di Francesco attira un gruppetto di ragazzini che ridacchiando commentano l’evento fuori dal comune: “Ma ittà cesti una festa?”- “Boh!” risponde l’altro – “deu intendu unu Pavarotti cantendi” (Ma cosa c’è una festa? Io sento un Pavarotti che canta). Sorrido avvicinandomi e li invito al concerto della sera.
ORE 17
Arrivo alla metro con un po’ di anticipo per assicurarmi che tutto sia sistemato come previsto. La porta principale è bloccata affinchè non vi siano correnti e passaggi di persone verso i treni. Ottimista chiedo di lasciare invece aperta quella in fondo. Spero infatti che la saletta si riempia in modo tale da sfruttare anche lo spazio esterno vicino ai treni. Informo poi lil personale della biglietteria che sarà necessario utilizzare il loro spazio per una piccola scenetta legata ad un’aria del soprano Chiara Loi. L’impiegato, con molta gentilezza accondiscende.. Cominciano ad arrivare persone di ogni genere, in particolare una famigliola di zingari che forse spera di riempirsi le tasche in una serata più movimentata del solito ma stranamente si spaventa davanti alla mia telecamera e preferisce darsela a gambe.
I curiosi pian piano capiscono che se vogliono vedere qualche cosa comodamente è meglio occupare le poche panche del posto . Alcuni domandano se il concerto comincerà puntuale. Rassicuro che saremo puntualissimi.
Mi accorgo che la saletta è quasi piena e che forse l’ho pensata bene di far aprire anche le porte in fondo.
Come per incanto da lì a poco tutto lo spazio circostante è pieno di un pubblico variegato e non solo quello dei teatri per intenderci . Intravvedo da dietro un vetro, il viso di un giovane che mi osserva. Riconosco il ragazzo della mattina, quello che aveva voluto provare il pianoforte appena accordato, e con lui altri ragazzi che avevo invitato. Erano intimiditi forse arrivati troppo tardi per poter entrare o forse si sentivano fuori luogo per quell’evento così particolare.
In tanti hanno ammesso di aver letto la notizia sui social e quotidiani online e di essere stati attratti dalla novità e l’originalità del posto.
Chi riesce ad entrare sceglie anche di sedersi in terra. Una giornalista della Web TV youtg.net con videocamera al seguito, ci domanda se può fare riprese in diretta, acconsento pur sapendo che poteva essere un’arma a doppio taglio come d’altronde il cantare a pochi metri dal pubblico. L’emozione dei giovanissimi artisti si sarebbe vista tutta, cosa che non succede quando si sta sul palcoscenico a qualche decina di metri . ma il bello di questa situazione è comunque il calore che il pubblico trasmtte a chi si esibisce.
Apre la serata il pianista Francesco Adamo che ci delizia con un brano di Lszt per poi attaccare subito il simpaticissimo Fox della Luna esseguito da tutto il gruppo “Musicamore’s Artist.
La serata prosegue con arie e duetti di Verdi, Bellini, Rossini ,Tosti, Offembach, Delibes, con la squillante voce del tenore Francesco Scalas, quella scura e brunita del contralto Federica Moi e la voce pirotecnica e incisiva del soprano Chiara Loi che ci ha divertito vocalmente e scenicamente con acuti e sopracuti nell’aria della bambola Bambola di Hoffman .
Il concerto si è concluso con uno Spiritual intonato dal contralto Federica Moi accompagnata da tutti gli altri , compreso il giovane baritono Roberto Dettori e la sottoscritta. Applausi affettuosi per tutti con richiesta di poter replicare il concerto in altra location.
I ragazzi hanno poi brindato per la bella riuscita della serata pur consapevoli che l’emozione in alcuni momenti ha giocato brutti scherzi. L’artista studia principalmente per donare l’arte agli altri . Le lezioni in un’aula possono essere perfette ma se non si sperimenta davanti al pubblico non si potrà mai capire quali possano essere i punti in cui si presentano le difficoltà da risolvere per poter poi riaffrontarlo con sicurezza .
Si ringrazia l’ARST per aver messo a disposizione gli spazi, e lo sponsor della scuola di canto Vi.U.Music Academy.
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Iniziativa degna di plauso! Un modo semplice e immediato di fare arrivare la musica a chi, solitamente ne è, per motivi vari, escluso o comunque. Congratulazioni ai temerari organizzatori!