«Gran parte della mia attenzione sarà per i giovani cantanti lirici, ma anche per i giovani orchestrali, i danzatori, i registi, gli scenografi, i costumisti. In questo periodo storico l’opera, in particolare, sta vivendo in generale un momento molto felice, come indica l’incremento di giovani che si dedicano a questo genere di arte musicale e a tutto quello che ci sta intorno».
Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, il cui decreto ufficiale di nomina è stato firmato l’altro ieri dal ministro Dario Franceschini, definendosi «molto felice della fiducia che le è stata accordata per guidare la Fondazione», fa capire che uno dei suoi obiettivi è la valorizzazione dei giovani talenti artistici dello spettacolo che le stanno a cuore come il rilancio dell’Arena, una delle capitali mondiali della lirica. Come? La risposta è prudente: «Ho un paio di sogni straordinari per l’opera, ma è presto per rivelarli. Vi dico solo che la mia idea è di ripartire non alla grande, ma alla grandissima, come l’Arena merita. I tempi sono maturi per un rilancio in grande stile, la città se lo merita».
Intanto c’è già il programma per l’edizione numero 96 del festival areniano che quest’anno prevede Carmen, Aida, Turandot, Nabucco, Il barbiere di Siviglia, Roberto Bolle and Friends e Special Opera Night. Ci sarà qualche sorpresa per il cast degli artisti? «Il programma c’è e si parte da lì», risponde la sovrintendente Gasdia, spiegando che intende visionare i contratti d’ingaggio. «Mi sono appena insediata e devo veramente guardare molti documenti. Ci sono molti elementi da valutare».
Cecilia Gasdia, prima donna a guidare l’ente lirico, sarà anche direttore artistico e sarà affiancata da un direttore generale, addetto alla gestione, Gianfranco De Cesaris, direttore commerciale di Man Truck & Bus. Inoltre svolgerà una consulenza per la Fondazione l’ex sovrintendente Renzo Giacchieri.
Lo staff che la affiancherà? «Per statuto posso avvalermi di consulenti, anche se non è obbligatorio», precisa la sovrintendente, che sta valutando alcune ipotesi. Sul tavolo anche il ruolo di Arena Extra, la parte dell’extra lirica che comprende concerti pop, musical e altri spettacoli, il cui numero di serate ormai si avvicina alle 47 dell’opera. Cecilia Gasdia è attenta: «Bisogna fare valutazioni su contenuti e organizzazione».
Altro nodo da affrontare sarà quello del corpo di ballo, oggetto di furiose polemiche e proteste nei mesi scorsi, vicenda finita con lo scioglimento del complesso dei danzatori areniani. Da più parti se ne auspica la rinascita, insieme al rilancio della grande lirica in Arena, «e sono questioni di cui voglio occuparmi ampiamente», assicura la sovrintendente.
Cantante lirica di fama internazionale, soprano, veronese, 57 anni, Cecilia Gasdia, ha interpretato, in oltre 30 anni di carriera, più di 90 ruoli operistici. Dal 2015 dirige l’accademia per l’Opera Italiana a Verona e dal 2017 è docente all’Accademia verdiana del Teatro Regio di Parma. Il suo nome per il ruolo di sovrintendente era stato indicato con voto all’unanimità dal Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena. Prima di lei la Fondazione è stata commissariata, con Giuliano Polo, e quindi con Carlo Fuortes. Quando è emerso il suo nome come probabile sovrintendente aveva espresso la sua soddisfazione, ricordando di aver cercato di aiutare la Fondazione con tanti appelli al ministro.
Cecilia Gasdia ha iniziato i primi passi da comparsa, poi nel coro, poi nel 1983 ho debuttato come soprano con Turandot di Puccini. Da quattro anni produce spettacoli coreutici e musicali, dirigendo l’Accademia per l’opera. Già prima della nomina aveva manifestato l’intenzione di ripianare al più presto il debito, incidere positivamente sui lavoratori e impegnarsi per il rilancio artistico. Ora, entrata di diritto nel ruolo, ribadisce: «Amo Verona, dove sono nata e dove ho studiato al Conservatorio mettendo le basi per la mia carriera artistica. Ho avuto molto amore da questa città e voglio ricambiarla con la stessa intensità. Mi è stata data fiducia e mi è stato affidato un incarico di grande responsabilità. Vorrei svolgerlo al meglio».  Elena Cardinali

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