La parola “Origami” deriva dal giapponese Oru ? (piegare) e da Kami ? (carta). La parola Kami, con un ideogramma diverso ma con la stessa pronuncia, vuol dire anche Spiriti, divinità: questa sovrapposizione di significato lega inscindibilmente l’arte degli origami con la spiritualità, con la ricerca del Divino e dona a questa tecnica una valenza sacrale.
L’origami stesso non è altro che la trasformazione di una cosa materiale (come la carta e in origine la carta di riso, prodotto della terra) in qualcosa di diverso, superiore.
Ebbene quest’arte ha un grande potenziale nell’ambito didattico e quando questa è abbinata alla parola ecco che si materializzano delle storie meravigliose che incantano i bambini.
Mettiamo insieme un’artista dell’origami, Mariana Fiore, e un artista della parola, Gaetano Marino ed il gioco è fatto : i bimbi son volati tra le stelle, ninfe, dei, dee e cacciatori, brutti rospi e anatroccoli d’uova giganti.
I due artisti hanno portato nella scuola di Uta (CA), oggi,  il loro spettacolo, riscuotendo un grandissimo successo fra i piccoli ma anche tra gli insegnanti e i dirigenti scolastici,  Biblio Teca, Ignazia, Agata che hanno sostenuto e riconosciuto  l’importanza di questo progetto.
Ci auguriamo che questo spettacolo possa essere replicato anche in altre scuole.

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