Nel 2005, al Lirico di Cagliari si rappresentava la Carmen di Bizet in una versione più moderna rispetto all’originale.  L’ambientazione infatti non era quella di una Spagna di inizio ‘800 bensì durante la seconda guerra mondiale. All’epoca ci fu indubbiamente un po’ di sconcerto ma tutto sommato il pubblico la apprezzò sottolineando con copiosi applausi le scene più famose: dall’Habanera, a La fler.., da Je dis que rien… di Micaela al Toreador.

Insomma la bellezza della musica non si è mai lasciata sopraffare dalla regia .

Ieri sera ho rivisto quella stessa produzione di Carmen del 2005 ma questa volta dalla parte del pubblico, di quel pubblico che per tradizione è il più critico ma anche il più caloroso. Sto parlando del pubblico della domenica in matinée,  anche se ieri la rappresentazione era alle 21 per via del cambio di stagione.

L’apertura dell’opera è avvenuta con un comunicato del Sovrintendente che annunciava un grave disagio  nei reparti tecnici causato dal forte temporale del pomeriggio. I sotterranei del teatro si sono riempiti d’acqua e il personale ha dovuto faticare non poco per far si che lo spettacolo si potesse svolgere regolarmente. Plauso ai colleghi dei reparti tecnici.

Ieri, ciò che mi ha davvero sorpreso è stata la freddezza del pubblico diventato avaro di applausi. Che fine ha fatto il caloroso e incoraggiante pubblico dei matinée? Ero davvero incredula! Dove era il pubblico che ci somergeva dall’entusiasmoo che richiedeva bis.  Nella seconda parte dello spettacolo qualcuno ha tentato di fare da capoclaque. Nulla, neppure con il trainer .

Eppure l’opera nel complesso è stata gradevole. La protagonista Carmen , interpretata dal mezzosoprano Roxana Constantinescu era in dolce attesa ma nonostante ciò è riuscita a delineare un personaggio sensuale e controverso allo stesso tempo anche se aveva una vocalità più chiara rispetto alla richiesta di Bizet . Un po’ meno il Don Josè del tenore Amadi Lagha che, dotato di una vocalità importante, mancava di raffinatezza soprattutto in quei momenti in cui doveva dare sfoggio ai legati e alle mezze voci.  I problemi vocali che avevo notato nel suo Calaf, sempre al Lirico di Cagliari qualche anno fa, risultano ancora irrisolti.

Precisa e sicura la Micaela di Francesca Dotto che ha interpretato l’ingenua paesanotta con sentimento. Al personaggio di Escamillo dava voce il baritono Marco Caria . Ottima vocalità brunita che  scenicamente ha reso meglio nella seconda parte dell’opera .

Bene i giovani comprimari. Ognuno nel suo   piccolo è riuscito    a caratterizzare il proprio personaggio,  anche se ho apprrezzato più di tutti il ruolo di Zuniga interpretato da Francesco Leone, il quale   nonostante la giovane età,  ha  dimostrato una certa padronanza vocale e scenica.

Il coro , che nella Carmen ha un grande impegno  è stato sicuro negli attacchi  e nel ritmo anche in quei momenti di estrema difficoltà scenica come il bisticcio delle sigaraie nel primo atto. Il direttore è stato abile nel mantenere le redini di quella porzione d’opera,  in cui  in tante occasioni, ho visto grandi direttori perdere il controllo . Ho notato inoltre una certa sicurezza nelle sezioni dei tenori e soprani  che, a occhio,  mi sono sembrati più numerosi del solito

Di grande effetto è stato l’ingresso dell’aereo in mezzo alla montagna nebbiosa.  Belle le luci e gli effetti scenici.

Consiglio vivamente la visione anche   con il secondo cast in cui è prevista la Carmen con la cagliaritana Cristina Melis

L’allestimento di Carmen, è stato curato per la regia da Stephen Medcalf, ripresa da Daniela Zedda. Le scene e i costumi erano di Jamie Vartan, ripresi da Sonia Carlini, due artisti inglesi già noti al pubblico cagliaritano per aver firmato Romeo e Giulietta del villaggio di Delius (aprile 2002) ed Aida di Verdi (luglio 2003), viene interpretato attraverso un’ideale rilettura della Spagna classica, “teatro” delle contrastanti vicende sentimentali di Carmen, Don José, Micaela ed Escamillo, ed ambientato agli inizi degli anni Quaranta del secolo scorso, durante il secondo conflitto mondiale ed il regime totalitario di Francisco Franco. Le luci sono di Simon Corder, riprese da Marco Mereu, e la coreografia di Maxine Braham, ripresa da Luigia Frattaroli.

L’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico ed il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari sono guidati da Massimo Zanetti, direttore d’orchestra abruzzese, ospite regolare dei più prestigiosi teatri d’opera al suo debuttoal Teatro Lirico di Cagliari. Il maestro del coro è Donato Sivo. Il maestro del coro di voci bianche è Enrico Di Maira.

L’opera, del 1873 è in lingua francese con gli originali dialoghi parlati, si avvale di cantanti/attori prestigiosi: Amadi Lagha (22-24-27-29 giugno, 1 luglio)/Azer Zada (23-26-28-30 giugno, 3 luglio) (Don José), Marco Caria (22-24-27-29 giugno, 1 luglio)/Luca Micheletti (23-26-28-30 giugno, 3 luglio) (Escamillo), Mauro Secci (Le Dancaïre), Enrico Zara (Le Remendado), Gianni Giuga(Moralès), Francesco Leone (Zuniga), Roxana Constantinescu (22-24-27-29 giugno, 1 luglio)/Cristina Melis (23-26-28-30 giugno, 3 luglio) (Carmen), Francesca Dotto (22-24-27-29 giugno, 1 luglio)/Francesca Sassu (23-26-28-30 giugno, 3 luglio) (Micaëla), Daria Kovalenko(Frasquita), Marina Ogii (Mercédès), Alessandro Frabotta (Un bohémien), Juliana Vivian Carone (Une marchande d’oranges), Simeone Latini (Lillas Pastia), Nicola Pinna (Un guide), Stefano Cancellu (Andrès).

 

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