Il mio post precedente riguardo le prove del Coro del Teatro lirico di Cagliari ha scatenato non poche polemiche. Il periodo di quarantena causato dal Coronavirus è stato difficile per tutti e  anche il settore spettacolo ha subito gravi conseguenze con interruzione di stagioni già avviate  e dipendenti in cassa integrazione. Sembrava che la ripresa non avesse soluzioni.

Ogni teatro a modo suo ha cercato di trovarle  e con grandi difficoltà a rimettere in moto la macchina degli spettacoli.

Il Lirico di Cagliari per poter ricominciare in sicurezza ha trovato alcune soluzioni  spostando le masse artistiche in spazi molto più ampi delle solite sale prove  in modo tale che i musicisti possano mantenere le distanze di sicurezza (v. orchestra) .

foto di Priamo Tolu

Per il coro, non essendo  possibile mantenere le distanze per ovvi motivi, si è optato per dei box protettivi. Ogni artista canta dentro una cabina . Chiunque ha espresso il proprio pensiero giudicando solo ciò che ha potuto vedere in foto. Sento doveroso invece postare le testimonianze di chi invece vive in prima persona questa nuova situazione.

 soprano. Questa soluzione è stata adottata solo per le prove e concordata con la Regione Sardegna che giustamente si poneva dubbi per il coro e per i fiati . Non potendo indossare la mascherina abbiamo pensato ad una schermatura di plexiglass da realizzare in tempi record con i noti problemi di reperimento del materiale e di ritardo dell’ingresso del personale tecnico. Pensavo che cantare fosse terribile ma devo dire che passato il primo smarrimento poi la sensazione non è sgradevole e chi ha seguito la prova dall’esterno ha trovato che il risultato fosse ottimo. Si sente l’insieme e ci si sente bene. Le protezioni hanno un’altezza di un metro e cinquanta e garantiscono la totale protezione dai droplet. Questo ci è stato chiesto e stiamo provando con la gioia immensa di essere tornati a Lavoro. Ci credevamo e l’abbiamo fatto. È come essere solisti e artisti del coro nello stesso tempo. Registreremo e vi faremo sentire il risultato. Solo una parola: resilienza.

 mezzosoprano Ieri è stato il gran giorno del rientro al lavoro dopo tre mesi di chiusura del nostro Teatro lirico a Cagliari. I protocolli di sicurezza molto rigidi hanno imposto delle regole per poter cantare in sicurezza. Entriamo in teatro con la mascherina e raggiungiamo la nostra postazione. Al momento di cantare la mascherina si toglie per poi rimetterla durante la pausa e quando si esce. La postazione è stata allestita nel foyer del teatro per garantire massimo distanziamento ed areazione. I box sono alti 1.50 cm. Tutto ciò per consentirci di provare il programma dei prossimi concerti che eseguiremo a luglio nel piazzale attiguo al teatro.

L’acustica è ottima, i box fanno da cassa acustica che proietta il suono in avanti. E’ vero che non si sente chi si ha accanto o dietro, ma dall’alto si sente tutto. In pratica è come cantare da solisti e non è male per poter controllare la propria emissione ed intonazione. Ma a parte i dettagli tecnici è stata una vera gioia tornare a cantare! Spero che presto anche gli altri teatri trovino le opportune soluzioni per riprendere.  

baritono – L’acustica è perfetta. Nessuna difficoltà a lavorare in questa situazione. Posso affermarlo con cognizione di causa

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