Quando Gianluca Floris chiuse con successo il concorso bandito da Luciano Pavarotti (vedi post), fu “rapito” dalla moglie Adua Pavarotti che lo volle nella sua agenzia . Gianluca era poco più che 26enne ed aveva ancora poca esperienza di palcoscenico. L’unica fu con una compagnia amatoriale d’operetta.
La signora Adua volle quindi incoraggiarlo e inserirlo pian piano nel mondo del professionismo dandogli un piccolo ruolo nella Luisa Muller di Giuseppe Verdi al Teatro Regio di Parma, Il cast era formato da cantanti fra i più importanti dell’epoca.
Acquistò quindi il suo primo spartito così da poter studiare anche il ruolo principale che gli si adattava benissimo, e inserirlo nel suo repertorio. Questo fu il battesimo da professionista in uno dei più importanti teatri italiani . In quel mese di prove familiarizzò con i colleghi già famosi, conoscendo il loro percorso professionale, e accettando i tanti consigli di chi era già arrivato.
Alla fine della produzione ognuno siglò quello spartito con il proprio autografo nel suo primo spartito. Un grande regalo! Un vero battesimo artistico che lo rese felice, Da lì a poco cominciarono ad arrivare altre scritture di ruoli sempre più impegnativi.
Ebbene, quello spartito a lui tanto caro, ha voluto regalarlo a me come ringraziamento per averlo instradato in una professione che soltanto qualche anno prima era lontanissima dai suoi pensieri.
Questo dono, (che conservavo gelosamente) non avrei mai voluto ripescarlo in questi giorni che Gianluca non è più tra noi. Un dolore lancinante che mi ha aperto un’altra finestra di ricordi di quegli anni. Allo stesso tempo credo che sia giusto divulgarlo per mantenere viva la sua memoria tra i tanti amici e colleghi che gli hanno voluto bene
” Ad Alessandra. il mio (il suo) primo risultato serio, visto che mi reputo una sua creatura“
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