di Don Raimondo Mameli
Ieri notte si è concluso il primo Festival lirico a Solanas. Abbiamo eseguito all’aperto due capolavori mozartiani come Le Nozze di Figaro e Il Flauto magico.
Mi pare che il pubblico abbia molto apprezzato le due proposte. Della serata di ieri porto nel cuore la Regina della notte di Chiara Loi (che ho avuto il piacere di accompagnare in passato quale Norina nel Don Pasquale e Cherubino ne Le Nozze di Figaro). Negli ultimi due anni è maturata tantissimo, regalandoci una ragguardevole interpretazione, e il bis della seconda aria. La sua voce, di primissima qualità, interpreterà il ruolo di Gilda nel Rigoletto che a breve metterò in repertorio. Roberto Onnis, giovanissimo basso, dona a Sarastro una interpretazione intimistica, elegante, liederistica. Voce morbida, estesa, un nome da ricordare e che sono sicuro farà strada, e che vorrei coinvolgere nei prossimi progetti. Tiziano Castro porta il contributo di una grande esperienza maturata negli anni, con un timbro che ben si sposa col personaggio di Papageno. Ci lega un’amicizia e una collaborazione che risalgono agli anni della formazione in Conservatorio e sono sicuro che potremo ancora insieme dare vita a nuovi progetti in ambito mozartiano e rossiniano.
Eleonora Chighine è una Papagena di lusso, con una vocalità suadente, anche lei giovanissima, e prossimamente sarà Rosina nel Barbiere rossiniano. Michelangelo Romero con me era stato già Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart accanto al padre, il grande Angelo Romero, e per due volte Alfredo ne La Traviata. È stato un Tamino appassionato e un Monostatos brillante. Lascio per ultima Federica Cubeddu, per sottolineare due aspetti. Il primo è la bravura vocale, nella bellissima aria di Pamina, e in tutti gli altri titoli da lei eseguiti sotto la mia direzione (Serva Padrona di Pergolesi, Giulio Cesare di Handel, Le Nozze di Figaro di Mozart, La Traviata di Verdi…). Il secondo è la bella amicizia di cui mi onora e una collaborazione sempre di altissima professionalità, di squisita signorilità, e di straordinaria generosità. C’è una bella comunione di intenti e ci attendono nuove sfide come l’imminente Orfeo di Claudio Monteverdi al Festival di Allai.
Di tutti voglio sottolineare l’aspetto umano, non solo la bravura musicale, e soprattutto la capacità di fare squadra, di sentirsi parte e coprotagonisti di un comune progetto. Grazie davvero a tutti. Tutto ciò non sarebbe possibile senza l’Orchestra da camera “Wendt”, che partecipa delle medesime virtù, dando sempre il massimo nell’esecuzione di pagine importanti. Abbiamo allargato il repertorio negli ultimi 4 anni, sia in ambito sinfonico che operistico, ed è mio intento, per quanto possibile, di coinvolgerla in tantissime altre iniziative. Orgoglioso di voi!