Le radio libere e la mia delusione nella realtà

Succede che in questo mondo virtuale  le persone si presentino in maniera diversa dalla realtà. Capita infatti che negli incontri reali, si possano avere delle belle sorprese.

A me è capitato tantissimi anni fa, quando imperversavano le radio libere.

Ce n’era una particolarmente seguita e i suoi conduttori erano, per noi ragazzi , dei veri miti. Le voci erano sensuali e i nomi erano quelli dei divi del grande schermo, Lara, Mery, FRank, Mourice ecc. Una bella dizione ed una sciolta parlantina facevano il resto.

A quell’ora della notte mi incollavo alla radio per seguire la mia trasmissione preferita di musica lirica.

La gioia fu quando, un giorno, ricevetti la telefonata del conduttore che , avendomi conosciuto ad un concerto, mi invitava come ospite.

Strafelice di questo evento, decisi di parteciparvi.   Finalmente vedevo dal vivo la sede di quella radio che tanto amavo e seguivo.

Al mio arrivo, emozionata scoprii che la radio si trovava nei sottani di una grande villa i cui padroni erano proprio i conduttori radiofonici.

Nulla di strano dal momento che quasi tutte le radio libere in quegli anni ’80, nascevano in quel modo.

Fui accolta come una grande divaGrande però fu la delusione quando vidi i personaggi di cui sopra, nel loro abbigliamento usuale durante la trasmissione. Loro Erano marito e moglie .

La trasmissione si svolgeva intorno ad un tavolo in un ambientino saturo di fumo dove lui, il conduttore, era tutto un programma.

Un ciccione di 100 e passa chili, in canottiera multicolore ( di macchie non ben identificate), maleodorante e, con in mano una paletta schiacciamosche che usava  durante la messa in onda.

Io fui accolta come una diva e ci stavo pure credendo, ma non riuscivo a spiccicare parola quando questi mi rivolgeva le domande tra fumo, odoracci vari e mosche schiacciate. Mi si legava la lingua. In più pretendeva che fra uno stacco e l’altro mi servissi ad un vassoio di dolci che doveva pubblicizzare, a detta sua, di una bontà infinita.

Pian piano però riuscii a superare l’imbarazzo e ad entrare nello spirito della trasmissione che durò per diverse settimane tanto che in seguito portai anche qualche amica a darmi supporto. Considerato che si parlava di lirica, nessuno si aspettava quel  picco di ascolti. La pubblicità abbinata crebbe in maniera sorprendente. 

Il mio compito era quello di commentare e raccontare in maniera semplice e alla portata anche dei non addetti ai lavori, alcuni famosi brani d’opera .

Devo dire che fu una bella esperienza che mi piacerebbe ripetere.

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