Anna D’Alberto è lo pseudonimo di Rossana Porcu, ingegnere cagliaritana che ha deciso di trasferirsi nella freddissima Norvegia.
Partita nel 2013 a cercare (e trovare) migliori condizioni lavorative, economiche e sociali non ha mai dimenticato la sua terra. Una terra che ricorda attraverso i suoi romanzi.
Per la verità ascoltando la sua storia sembra che la sua prima professione sia la scrittura. Una scrittura particolare che ricorda le grandi saghe fantastiche e che, vi assicuro, non ha niente da invidiare a quelle di scrittori nordici ormai consacrati, quali Martin e Tolkien. Con un valore aggiunto che ha un sapore, oltre a quello magico e fantastico, che definirei mediterraneo, per non dire nostrano. Rossana ha infatti scritto una trilogia, del genere fantastico, che ricorda molto la Sardegna.
A che altro potrebbe rinviarci il titolo del primo volume della trilogia “Le Torri di Cnus” se non all’antica isola di Jchnusa? Ma attenzione. Relegare la splendida trilogia di Rossana Porcu, alias Anna D’Alberto, alla sola isola di Sardegna, sarebbe costringere la sua narrativa in ambiti troppo angusti. Certamente le torri di Knus, come suggerisce anche la copertina di uno dei volumi della trilogia, sono i maestosi Nuraghi dell’isola al centro del Mediterraneo. E possiamo anche aggiungere che il mondo mitologico dell’antica civiltà sarda è pure presente nelle trame delle storie che la Porcu ci racconta, ivi compreso quello relativo alle costruzioni degli edifici tipici dell’antica Jchnusa: oltre ai nuraghi, i pozzi sacri, con i loro riferimenti astronomici, troppo perfetti per essere attribuiti a dei semplici pastori e non a quella casta sacerdotale che la tradizione fa discendere dal mitico architetto greco Dedalo.
Tuttavia la trilogia di Anna D’Alberto spazia anche in altri mondi paralleli che si potranno scoprire sin dalla lettura di questo primo volume. E questi mondi paralleli sono scanditi e
regolati da precise regole scientifiche (non a caso l’autrice sarda è un ingegnere) ammantate però da un alone magico che li colloca al di fuori della nostra realtà ordinaria. Inoltre i numerosi personaggi che animano le trame della trilogia sono dotati di super poteri che io definirei però in termini umani. Questi super poteri infatti , rimandano in qualche misura ai cinque sensi classici. Tra questi ve ne voglio svelare (spoilerare mi stava venendo di scrivere) uno: la Voce. La Voce come super potere, nella trilogia di Anna D’Alberto, non è soltanto riconducibile all’emissione del suono del nostro organo fonatorio naturale. Nel suo significato narrativo “la Voce” si riferisce a qualsiasi suono legato alla musica. E questo è davvero magico. Ve lo dice una che ha fatto della musica la sua professione e si è persino specializzata nella musicoterapia. Insomma, che i suoni musicali, vocali o strumentali che essi siano, abbiano un’influenza sul nostro corpo, sulla nostra psiche, sul nostro umore e sulle nostre suggestioni penso che gli animi sensibili, e non soltanto quelli, lo abbiano sperimentato a dovere, e più di una volta, nella vita.
Spero di avervi detto abbastanza sulla trilogia di Tzjane e sulla sua autrice. Anche se forse avrei dovuto aggiungere che Rossana Porcu è anche una musicista che suona la batteria e la cornamusa. Il resto andatevelo a leggere sui tre romanzi della trilogia che essa ha pubblicato con la casa editrice Dei Merangoli di Roma. E buona lettura a tutti.
Potrete acquistare la collana direttamente alla casa editrice qui https://deimerangoli.it/shop/torri-cnus/ oppure in tutte le librerie
Un intreccio perfetto tra musica, profumo di Sardegna, mondi sconosciuti e un futuro da salvare. Non solo un fantasy, è una ricerca su ciò che siamo stati e che saremo❤️🍀