Nei boschi dei Monti della Laga, nel “Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”, in un paesaggio fiabesco e inimmaginabile a 1800 metri di altitudine. possono essere ammirati i “Faggi Torti” con i loro straordinari profili “dinamici e in movimento”.
Sembrano figure “danzanti” negli alti silenzi montani, offrendo uno spettacolo ammaliante unico al mondo. Questi alberi “uncinati” sembrano appartenere a un mondo immaginario, dimostrando che la fantasia della natura non ha limiti ed è capace di suscitare emozioni incredibili e sorprendenti.
Tali forme singolari e seducenti sono dovute a un fenomeno di natura geologica chiamato “creeping”: consiste in uno scivolamento invisibile, continuo e lentissimo degli strati superficiali del terreno che ricoprono la pianta giovanissima, trascinandola inizialmente verso valle.
In seguito l’esile fusto s’invigorisce crescendo e si eleva verticalmente nella costante ricerca di luce, assumendo la configurazione “uncinata”. Sul fenomeno deformante, incidono minimamente le azioni indotte dalle piogge, dal vento, dal peso della neve e dal gelo che sono temporanee, anche se in molti credono che questi agenti siano le uniche cause della deformazione, ma l’effetto determinante della distorsione orientata verso valle, è dovuto al trascinamento e allo strisciamento continui dal terreno in moto, non percepibili dall’uomo.
Nel mondo esistono parchi con faggi variamente tortuosi e attorcigliati ma questi effetti sono dovuti ad altre cause. Ai “Faggi Torti” è dedicato il brano “Danza dei faggi torti” composto dal M° Camillo Berardi, ascoltabile nel video di seguito riportato. La foto allegata e’ di Angelamaria Tresca.
Musica di Camillo Berardi