La radio di mia nonna è stato il mio primo approccio con la musica

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BIOGRAFIA

Sono davvero tanti i lettori che seguono Musicamore e tanti sono anche coloro che  vogliono conoscere la mia vita artistica, il mio curriculum di cantante.  E allora mi racconto.

Avevo 3 anni quando ho pensato che da grande il mio lavoro sarebbe stato quello di cantare. Alla scuola materna le suore mi sopportavano a fatica. Cantavo a squarciagola, sempre, e per farmi smettere mi sedevano sopra un armadietto. Io terrorizzata  dall’idea di cadere mi bloccavo.

Quando mio padre veniva a riprendermi e non mi trovava nella classe con gli altri bambini, sapeva dove trovarmi.

Quell’anno, e lo ricordo bene, per Natale ricevetti un pianofortino di legno, piccolo, per la mia misura, con tanto di sgabellino. Una vera gioia perchè finalmente, oltre che cantare potevo, a modo mio, accompagnarmi col pianoforte proprio come vedevo in TV.

Alla scuola elementare la maestra mi chiamava la “canterina” e mi faceve sempre intonare il canto d’inizio della giornata.

Alle scuole medie ho cominciato a strimpellare la chitarra, prima spiando il mio fratello maggiore e poi seriamente, nel senso che mi sono presa la briga di capire come si suonasse. Con un libretto, imparai da sola gli accordi. Allora si che riuscivo ad accompagnarmi! Passavo serate intere a cantare Battisti, Celentano, Iva Zanicchi, Mina, trascinando nella mia passione le amiche più care. Poi subentrò l’impegno ecclesiale. Come tanti cantanti anche io ho cominciato in chiesa con le canzoni per la messa e gli spirituals.

 Inizialmente presi parte al coro fondato da alcuni giovani studenti  del conservatorio. Quando questi lasciarono (dopo circa un anno) fui io a proseguire con chi rimase, compresi i bambini della parrocchia .  Avevo  14 anni e in me si stava sviluppando un’altra passione: insegnare . Insegnavo  le canzoni per la messa ai piccoli cantori, eaccompagnandosi ognuno con la propria chitarr. Molti volevano lezioni extra ed io, al modico prezzo di 1000 lire l’ora, impartivo lezioni a casa . Con i primi soldi guadagnati potei comprarmi finalmente una chitarra classica.

Durante le feste di Carnevale in parrocchia, feci le mie prime esibizioni pubbliche accompagnata da un complessino: I Nuovi Lord.

Mio padre voleva iscrivermi al Conservatorio di Musica, ma non sapeva che per entrare bisognasse affrontare un esame preliminare con pre iscrizione e perciò fu costretto ad iscrivermi in un Istituto Tecnico rimandando la scelta a data futura.  In questo tempo però ho continuato a studiare da autodidatta e ad esibirmi in prevalenza durante riti religiosi, feste scolastiche e sagre  paesane.

Una volta diplomata mio padre mi iscrisse al Conservatorio: superai  brillantemente due selezioni: canto e chitarra classica. Dovetti sceglierne una e optai per il Canto che non era leggero ma lirico. Continuai per  quasi un anno  a studiare contemporaneamente chitarra come uditrice col maestro Pappalardo, frequentando oltre al canto, al pianoforte, al solfeggio ecc. anche gli studi universitari. Però ad un certo punto dovetti scegliere definitivamente una strada, e il canto prevalse. Fui classificata come voce di soprano.  La lirica non era per me un mondo sconosciuto. Mio padre l’ascoltava sempre nel pomeriggio, alla radio ma anche sui suoi dischi in vinile, ed io lo seguivo.

Contemporaneamente a quell’iscrizione conobbi degli amici che facevano parte di un coro polifonico: Il Collegium Musicum Karalitanum diventato in seguito Collegium Karalitanum.

Le mie giornate erano piene  e fra chiesa, scuola, e coro polifonico, credo che le ore in cui non usassi la voce fossero davvero poche. Ecco quindi che cominciarono i primi concerti corali, la prima trasferta all’estero, in cui mi esibivo anche come solista. Cominciarono però anche i primi saggi in Conservatorio più importanti ed impegnativi.

I miei compagni di allora erano Rosy Orani, Mario Luperi,  Annamaria Lai , Valeria Podda, Francesco Musinu, Giusy Devinu, Franca Devinu.

Ho un ricordo molto tenero del mio primo vero insegnante (con la prima non ci fu intesa anzi, grazie agli scontri con lei, prevalse il mio desiderio di sperimentare autonomamente la tecnica vocale  trasmettendo le mie scoperte a tanti amici che mi seguivano) il maestro Gianni Socci, morto due anni fa, che  ebbe subito grande fiducia in me. Ero sempre presente alle lezioni mie e a quelle dei compagni. mi piaceva ascoltare, discutere e scoprire anche attraverso gli altri cose nuove per la voce.  Lo ascoltavo per ore nei suoi racconti teatrali. Mi raccontava di qualche collega che aveva la voce  sul genere della mia. Mi ricordo che al terzo anno di canto volle farmi esibire quale protagonista dell’operina di Mozart  Bastiano e Bastiana con altri due compagni. Il direttore del Conservatorio, il maestro Nino Bonavolontà, davanti alla proposta del mio maestro ci volle audizionare ed entusiasta,  volle realizzare lo spettacolo inserendolo in una programma di lunedì musicali registrati da RADIO 3 RAI. La mia insegnante di Arte Scenica, la signora Maria Boninsegna, faticò non poco ad insegnarci le parti recitate senza inflessione regionale. Ma fu un vero trionfo. Indossai il mio primo costume di scena, la mia prima parrucca.Un sogno ad appena 20 anni  si stava realizzando: cantare in palcoscenico accompagnata da un’orchestra vera, in un palcoscenico vero con scene e costumi, e il tutto trasmesso in diretta alla Radio.

Mi tremavano le gambe dietro le quinte, , non volevo più entrare. Mi dissero che il teatro era pieno (in quel teatro allora si svolgevano le Stagioni liriche) In breve tempo mi passò per la testa tutta la mia vita e ripetevo dentro me chi me lo lo avesse fatto fare.

fine prima parte


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Lo spettacolo andò benissimo. Il direttore d’orchestra Filippo Caramazza e tutta l’orchestra formata da professori del conservatorio ci hanno elogiato per la buona riuscita  della recita. Il direttore del conservatorio, il maestro Nino Bonavolontà venne in camerino col mio maestro il quale era quasi in lacrime per le emozioni che noi allievi gli avevamo dato. Lui era alla sua prima esperienza d’insegnante e questa quindi era stata una grossa gratificazione.

Da allora ebbi tante opportunità di esibirmi con concerti di brani d’opera in vari centri della Sardegna ma allo stesso modo continuavano ad arrivarmi proposte d’insegnamento del canto presso scuole pubbliche e private. Per due anni, prima ancora che potessi concludere il diploma di canto, mi è stato proposto un Corso di Orientamento Musicale a Selargius, sia per adulti che per bambini. Proprio in quell’occasione ho avuto l’opportunità di scoprire nuovi talenti e fra questi il soprano Rossella Ragatzu che dopo il corso volle proseguire lo studio della tecnica vocale con me e poi  al Conservatorio diplomandosi col massimo dei voti. Oggi è un’affermata cantante che ha potuto calcare anche il palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano.(Vi invito a leggere qui la sua storia).

Quindi la mia attività d’insegnante ha continuato alternandosi  agli impegni scolastici prima, e dopo il diploma in canto lirico conclusosi brillantemente sotto la guida del mezzosoprano Mirella Parutto (il maestro Gianni Socci aveva avuto il trasferimento vicino alla sua città).

Non riuscivo a dire di no a nessuno. Dal musicista rock al soprano o tenore, dalla cantante di musica leggera al jazzista.Il desiderio di conoscere sempre più a fondo le voci in tutte le sue forme mi appassionava tantissimo .

Fra queste c’era sempre stata la passione per la musica vocale  nera, quella degli spirituals e delle canzoni americane degli anni 30-40 e 50.  Ho seguito una masterclass tenuta dalla cantante jazz Mariapia De Vito nella stessa scuola di canto dove io insegnavo lirica. Volevo allargare i miei orizzonti. Ho così messo su un repertorio del periodo jazz di cui ho parlato in precedenza ed ho cantato in svariate serate con musicisti validissimi quali il pianista Stefano Figliola, Mario Piga e Maria Cristina Sechi, i batteristi Roberto Pellegrini e Vittorio Sicbaldi; il contrabassista Rinaldo Asuni e il clarinettista Lino Cao.

Il maestro Enrico Pasini, organista e compositore, compose sulla mia voce un’opera ispirata ad una cantata di Bach in forma jazz. Nel Festival Nazionale d’Organo ci fu il debutto di questo brano in seguito vi furono diverse altre occasioni e rassegne oltre che in qualche ospitata televisiva.


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Appena diplomata, oltre all’insegnamento (precario), mi piaceva l’idea di poter  lavorare in palcoscenico, a stretto contatto con artisti della lirica mondiale oltre naturalmente ad avere una sicurezza economica. Si presentò l’opportunità di partecipare ad un’ audizione per entrare a far parte del Coro Stabile del Teatro lirico di Cagliari. Andò bene. Dopo soli due mesi dal diploma avevo il mio posto di lavoro che, da lì a qualche anno passò a tempo  indeterminato. La gioia per quest’altra conquista era immensa, incontravo le mie vecchie compagne dell’Istituto Tecnico che faticavano a trovare lavoro, faticando a trovare piccoli contratti e supplenze ed io, giovanissima, avevo già il mio stipendio. Ho ringraziato sempre il buon Dio per questa opportunità che  comunque, mi permetteva di fare ciò che mi piaceva  a contatto con artisti di altissimo livello: direttori d’orchestra quali Lorin Maazel e George Pretre, Donato Renzetti, registi come Luca Ronconi, Graam Vick, Michele Mirabella, Franco Zeffirelli, tanto per citarne alcuni ma anche cantanti come Fiorenza Cossotto, Katia Ricciarelli, Nicola Martinucci, Mariella Devia, Rayna Kabainvaska e danzatori quali Carla Fracci e Roberto Bolle

Se ero sempre disposta ad insegnare canto a chiunque, sentivo anche io l’esigenza di avere una guida vocale  e soprattutto per permettermi di avere cose nuove da trasmettere. Il maestro Gustavo Melis è stato determinante in questo. Lui era un maestro di canto semplice, ma aveva una grande sensibilità. Con lui tenevo in esercizio la mia voce soprattutto attraverso lo studio dei difficili brani corali (ma anche solistici) che man mano si presentavano sia nel Coro per le stagioni liriche e sinfoniche che per qualche serata di beneficenza.

Ho frequentato poi una Masterclass di lied tedesco col maestro Elio Battaglia che mi ha permesso di spaziare nel campo della musica vocale da camera. Nei primi anni ’90 anno fui contattata da una compagnia d’Operetta che aveva bisogno di un’insegnante per i giovanissimi cantanti che avrebbero debuttato in questo genere musicale. Diedi così il mio contributo anche in questo settore, alla compagnia Quelli della Martini. Ho continuato naturalmente a seguire anche le voci del coro polifonico Collegium Karalitanum  entrando a far parte del consiglio direttivo e diventando a tutti gli effetti preparatrice vocale. Per non farmi mancare nulla, un anno decisi perfino di studiare il violino, strumento che avevo sempre desiderato conoscere, forse anche perchè ricorda molto la voce umana. Riuscii ad imparare brani semplici e perfino un duo che eseguivo con un compagno del mio corso.Acquistai lo strumento da un collega rumeno,  e ancora oggi, qualche volta, lo prendo in mano per suonare qualche semplice melodia.

Un altro capitolo riguarda le ospitate come giuriata in concorsi regionali di canto sia per la lirica che per la musica leggera. La prima volta fu in prima superiore. Mi nominaronopresidente di giuria del concorso di canto dell’istituto. Ho un particolare ricordo di quando presi parte alla giuria come rappresentante per la Sardegna , al Festival di Sanremo del 1998, anno in cui vinse Annalisa Minetti. Non potrò mai dimenticare l’atmosfera e il rigore di quella serata. Eravamo una trentina di persone tutte diverse tra noi, scelte telefonicamente a caso o dietro segnalazione, fra persone di diversa estrazione culturale. Dalla casalinga all’insegnante, dal carpentiere al professore universitario. Come musicisti eravamo forse in 3. Si seguiva in diretta l’evento da Sanremo attraverso un megaschermo   in una sala d’Hotel, blindatissima, dove un notaio e i responsabili RAI ci consegnavano di volta in volta le schede su cui dovevamo annotare il nostro giudizio. In base a quella serata posso dire che tutto si è svolto secondo legge. In seguito non so…

Un altro lato che mi ha sempre affascinava del mondo dello spettacolo è quello organizzativo. In diverse occasioni sono stata nello staff  di grandi eventi musicali di musica leggera, jazz e rock soprattutto dei primi anni ’80, quelli per intenderci che si svolgevano al Palazzetto dello Sport o al Teatro Massimo (qui forse ho visto l’ultimo grande evento prima della chiusura). In queste occasioni il mio ruolo variava di volta involta: da bigliettaia a presentatrice, da agente pubblicitario al servizio d’ordine.

Poi purtroppo una serie di eventi familiari e di salute mi costrinsero a mettere un freno a tutto questo. Ho abbandonato quasi del tutto l’insegnamento e tutte le attività legate a varie associazioni dedicandomi solo al mio lavoro di Artista del coro e ai miei affetti.

L’esperienza oncologica poi, mi ha segnata notevolmente modificando radicalmente il modo di vedere le cose e facendomi vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

La ripresa è stata lunga e sinceramente non credevo che sarei riuscita a riprendere la mia attività. Per questo motivo la prima cosa che ho fatto è stata quella di mettermi a disposizione dei malati per portare un po’ di conforto attraverso dei concerti organizzati per la  ASL 8.

Ho formato un duo artistico con mio marito Ignazio Salvatore Basile (scrittore e poeta) accompagnati all’organo da Andrea Sarigu o della pianista Barbara Mostallino. Lo spettacolo si chiamava “Bible Songs”  : un’altrnanza di canto e poesia tra spirituals e brani recitati tratti dal Poema della Creazione (opera di Basile).

In seguito il duo ha avuto delle modifiche più profane dove i brani cantanti e le poesie erano di genere diverso .

Nel 2006 ho aperto questo blog Musicamore. Un’esperienza unica nel suo genere. Il blog mi ha permesso di avere un continuo confronto con persone che avevano attraversato i miei stessi problemi, ma mi ha dato anche l’opportunità di raccontare la mia vita artistica (in forma diaristica) e far conoscere a tutti la bellezza del mio lavoro. Col tempo il blog si è arricchito di interviste e video documenti (e non solo musicali ma di ogni genere artistico culturale) che ho sempre realizzato personalmente. Per poter migliorare questa nuova passione ho frequentato un corso di Ripresa e montaggio video tenuto dall’associazione “Schermi Rubati“.  Per la prima volta mostro il Teatro Lirico  anche dietro le quinte facendo conoscere il grande lavoro delle tante figure professionali che ruotano intorno agli artisti: dalle sarte, agli elettricisti, dai macchinisti agli attrezzisti ecc.

Nel 2009 ho fondato un gruppo vocale tutto al femminile con alcune colleghe del Teatro Lirico con lo scopo esclusivamente di diffondere la prevenzione dei tumori femminili. Il gruppo si chiama Musicamore Singers ed esegue un repertorio  dedicato alle canzoni che vanno dagli anni 30 agli anni 50.

Nel 2010 ho creato il primo Concorso Vocale Online Musicamore per  promuovere nuovi talenti della musica leggera e lirica attraverso i video di youtube, senza scopo di lucro.  Il successo del concorso è stato straordinario (nel periodo del concorso il blog ha avuto più di 150.000 visualizzazioni) arrivando  alla 4^ edizione

La scorsa primavera ho seguito un corso di Management dell’arte e dello spettacolo organizzato dall’ Inasp-Acli in collaborazione col conservatorio G.P.Da palestrina


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In questo link un’intervista che mi è stata fatta dalla conduttrice Claudia Tronci durante la trasmissione Di che danza 6

Fra le varie passioni c’è sempre stata anche quella della fotografia che ha per soggetto la mia città. Sentivo il desiderio di studiarla a fondo, nei particolari, nella sua storia e allora ho pensato di aprire un secondo blog dedicato esclusivamente alla città di Cagliari: LA CAGLIARITANA – sa casteddaia – Di seguito un’intervista realizzata dal giornalista Paolo De Maina riguardo appunto questo mio secondo blog

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12 risposte

  1. rosaria peddio ha detto:

    ciao Sandra, come stai? Sono Rosaria Peddio la tua vecchia compagna di classe. Ho appena letto la storia della tua vita che non conoscevo. E’ straordinaria e bellissima, sei una vincente, non ti arrendi neanche davanti a una malattia terribile. Hai saputo superare anche questo con la tua travolgente vitalità, forza vai avanti sempre così sorridendo. Ti ammiro tantissimo e ci risentiremo ancora, adesso che ho scoperto il blog che mi ha fatto conoscere tuo marito. Con affetto Rosaria

  2. Mario Marchisio ha detto:

    Gentile Alessantra,
    ho conosciuto il suo blog Musicamore mentre cercavo notizie sulla canzone Historia de un amor di cui sono un fanatico appassionato!………..
    Ho letto la sua interessante relazione sulla canzone e mi sono meravigliato della frase "A questo servitore toccò l’alto onore di essere la prima persona che ascoltò la strofa iniziale di questa melodia immortale, quando don Carlos la scrisse sul rovescio di un telegramma e mi invitò ad ascoltarla al piano dello studio di incisione della RPC, affinchè obiettassi qualcosa su di essa. Il resto è storia. Dalila Aguilar.
    Vorrei sapere, parla in prima persona o si riferisce a Dalila Aguilar ? Se la seconta ipotesi e quella giusta mi può dare altre notizie di questa testimone ?
    Le chiedo questo per pura curiosità; sono un semplice appassionato. Se vuola conoscere le mie preferenze musicali mi trova in Facebook al nome Mario Marchisio Savona.
    Spero che abbia superato la sua esperienza oncologica.
    Cordiali saluti
    Mario Marchisio.

  3. Roy ha detto:

    Ciao, Alessandra. Piacere conoscerLa!
    Appena oggi ho visto la classificazione del concorso quello di canto del Suo blog.
    Non sapeva 🙂
    Si Lei mi risponde, mi farebbe piacere compartire qualcun nuovo materiale videografico.
    Distinti saluti,
    Roy Espinoza.

  4. ottavia esu ha detto:

    Un curriculum di tutto rispetto con un grande cammeo, quello della solidarietà. Conosco la tua sensibilità e ti ringrazio per la commozione che sei riuscita a suscitarmi.

  5. Luciana ha detto:

    Non ti invio parole, ma abbracci!!!!!! Grande Ale!!!!!!!
    Luciana Luciani

  6. Alessandra ha detto:

    Grazie! :-*

  7. Alessandra ha detto:

    Grazie mille!

  8. Barbara ha detto:

    Ciao Alessandra. Ci siamo scritte a fine giugno quando sono rimasta incantata dal tuo Blog per le mie ricerche ma non mi ero soffermata sulla tua biografia. Passo e ripasso dal tuo Blog durante questa estate. E’ meraviglioso. Adesso ho letto la tua storia, mi sembra di conoscerti da tanto tempo, ma che bella sensazione. Ne abbiamo di cose in comune.
    Buona estate Alessandra. Un saluto caro.
    Barbara

  9. Alessandra Atzori ha detto:

    Ciao, mi fa piacere, davvero!. Leggendo chi ha creato un blog si capiscono tantissime cose di ciò che si scrive. Da blogger ormai decennale, quando mi ritrovo in una pagina di blog, la prima cosa che faccio è conoscerne il proprietario. Grazie 🙂

  10. Luigi Loi ha detto:

    Bravissima Alessandra!
    Ho avuto modo di collaborare con te nelle serate musicali di beneficenza alla casa di riposo di terramaini e la tua presenza, unita agli artisti che si sono esibiti, ha mostrato quanto l’arte in tutte le sue espressioni sia in lenitivo indispensabile per l’animo umano…

  11. Alessandra Atzori ha detto:

    eh si, tante volte 🙂

  12. luisa milazzo ha detto:

    Grande Ale!
    Con tanto affetto, Luisa

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