La lezione di ballo

Ho trovato un volantino sul parabrezza dell’auto con un invito a partecipare gratuitamente ad una lezione di ballo: quello di gruppo con musiche sudamericane.

Ho coinvolto la mia amica e collega Francesca ed insieme abbiamo deciso di recarci in questa palestra.

L’arrivo è stato un po’ avventuroso per via del posto nascosto all’interno di una scuola ma la cosa più curiosa è stata l’accoglienza del maestro.

Aveva l’aspetto  più di un impiegato delle ufficio esattoriale che di  un maestro di ballo (con tutto il rispetto, ma è una questione di stile).

Ci ha guardato e poi chiudendo gli occhi   e con  un sorriso sarcastico (a noi pareva così) ci ha invitato a partecipare.

Poi abbiamo scoperto che gli occhi chiusi in effetti nascondevano una forte miopia e il sorriso sarcastico non era altro che un difetto della mandibola.

L’età media  dei partecipanti era abbastanza alta e dall’aspetto molto vario.

 Non mi sembra ci fossero persone preoccupate per il loro aspetto fisico (come in genere si trova in certe palestre): c’era il grasso e il magro, la piccoletta e lo spilungone,  (particolare di non poco conto che rilassa chi sta cominciando, come noi) tutti rigorosamente over cinquanta ma con una voglia di fare ginnastica divertendosi.

Tra un cha cha e una bachiata,  abbiamo passato un’oretta ridendo  come matte soprattutto nel tentare di fare passi incrociati e giravolte. 

Comunque ciò che più ci ha divertito è stato il personaggio-maestro che, nonostante il suo aspetto, ha mostrato invece di avere una certa grazia e talento nel trasmetterci le fasi del ballo.   

Bella serata dove tutti si sentivano a Ballando con le stelle in versione poket.

2 commenti

  1. ehehehe…io mi diverto da matti a guardare le persone mentre cercano di ballare i balli di gruppo…non sanno cosa vuol dire sincronismo!

    buon inizio settimana

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