Non capita tutti i giorni di poter chiacchierare con un grande regista come Gilbert Deflo.
Ieri sera, durante una pausa delle prove dell’opera lirica Manon di Puccini, (prossima opera in cartellone al Teatro lirico di Cagliari) il bravo Deflo ci ha deliziato dei suoi racconti e soprattutto di come lui vede le varie regie teatrali.
Non ha naturalmente omesso di dire la sua riguardo tanti altri colleghi che firmano il lavoro teatrale senza mai averci messo le mani.
Questo purtroppo l?abbiamo constatato anche noi, qui a Cagliari.
Anni fa, venne una grande regista milanese col suo aiuto-regista . In un mese di prove si fece vedere in palcoscenico sole tre volte: la prima, per presentarsi (naturalmente si guardò bene dal rivolgerci la parola nonostante fosse italiano, fece fare anche la presentazione al suo vice), la seconda per essere presente ad una registrazione Rai-TV e la terza il giorno della prima per prendere gli applausi.
Abbiamo considerato che, da questo punto di vista, il grande Gilbert Deflo non si è di certo risparmiato.
Fin dal primo giorno di prove , si è rivolto a noi con molta educazione mostrando subito una grande preparazione spiegandoci  le singole scene (nonostante sia fiammingo).
Abbiamo notato con quanta pazienza ha cucito le varie azioni sceniche in poco tempo, ricche di espressività. Ci ha dato tanta soddisfazione facendoci i complimenti quando lo meritavamo ma essendo anche severo quando non otteneva i risultati desiderati.
Ieri sera, conclusa la prima fase della preparazione scenica, si è avvicinato a noi e, come un vecchio amico ci ha raccontato della sua lunga esperienza teatrale in più di 20 paesi in giro per il mondo sottolineando di essere sempre presente nonostante anche lui abbia la sua valida collaboratrice.
Ho tratto le conclusioni che un grande artista come lui, se è diventato grande è anche dovuto (oltre alla sua preparazione) alla sua capacità dimostrata nel costruire la regia teatrale ma anche quella umana.

5 Responses

  1. G. Delfo è un grande uomo di teatro, un artista preparatissimo nel vero senso della parola che non disdegna il rapporto umano con i diretti collaboratori, con i costumisti, gli scenografi, con gli artisti solisti e con quelli del coro, oltrechè con i durettori d’orchestra.
    Non sono davvero tanti i registi che fanno del teatro lirico il loro scopo di vita e che lavorano alacremente sino a raggiungere nelle varie azioni sceniche quasi la perfezione. Non rientra peraltro nella categoria dei registi tradizionalisti o convenzionali, ma, sta in mezzo fra la concezione innovativa e tradizionale, ma la sua narrazione sta sempre nel pieno rispetto della musica, senza stravolgere il senso dei libretti d’opera.
    Concordo quindi con te
    Lanfranco

  2. Ringrazio vivamente il giornalista nonchè critico musicale L. Visconti per il bellissimo commento lasciato su questo mio post.

  3. scusa se mi metto in mezzo come mercoledi per una sciocchezza ma vorrei sapere come fai a mettere le aprole in grassetto nel testo. grazie!
    Quanto a direttori d’orchestra sono rimasta a Daniel Oren…mi piace molto! ciaoooooooooo

  4. i grandi registi si avvalgono sempre di un ottimo staff, a livello umano, anzitutto, che conoscono bene, con cui intessono un vero e proprio rapporto di amicizia. a cinecittà – qui a roma – molti grandi lavorano in questo modo e proprio per tale motivo vanno lontano!

  5. Ciao,

    mi permetto di lasciare un commento sul tuo blog anche se non ti conosco direttamente, ma il tema trattato e l’uomo di cui si parla mi sta particolarmente a cuor!

    Ringrazio Dio, i numi, le muse, il teatro Lirico di Cagliari per avermi permesso di conoscere Gilbert Deflo, grande regista e grande persona.

    Sono passati diversi mesi da quando quest’estate ho fatto la sua conoscenza:

    Ero alla selezione per figuranti di “Manon Lesacut”, ero convinto che non sarei stato mai scelto (sia perchè avevano cominciato a dire che cercavano soldati, sia perchè ancora avevo 17 anni e ad ogni selezione venivo cacciato), ma dopo che furono selezionati i soldati (io già in preda allo sconforto pensavo a tutt’altro) vedo Martina Franck, che ad un cenno di Deflo mi dice di avvicinarmi!!! “Voglio lui!” dice Deflo alla direttrice di palcoscenico, che ricordandosi che ero minorenne cercava altri candidati… “No! nn mi importa!” dice lui… e mi mandano in giro per i vari uffici per sapere quando potevo iniziare le prove… Mi comunicano che potevo fare solo la metà delle prove, lo riferisco io a Gilbert (grande organizzazione del Lirico di Cagliari, che fa comunicare ad un ragazzino messaggi importanti).

    Allora lui mi dice: “Bien! Allora ci vediamo per le prove!”.

    … … …

    Torno al Lirico per prendere le misure in sartoria una settimana dopo… e mentre scendo le scale sento gridare: “Giovine!! Giovine!!” io mi giro ed erano Gilbert e Martina (li chiamo così perchè volevano essere chiamati per nome… anche se ogni tanto chiamavo Gilbert “Maestro” perchè mi veniva spontaneo e lui approvava)… Comunque la cosa che mi ha stupito fu che un grande regista alla pari di Zeffirelli mi aveva chiamato per le scale… ma dopo avermi riconosciuto!!! (come faceva a ricordarsi? … Questo lo ho scoperto da poco alla selezione per “città invisibile di kitez”, dove l’aiuto regista saputo che Deflo mi aveva voluto a tutti i costi, mi ha detto che somiglio a Deflo quando era giovane… Buon per me! “Speriamo di esserlo anche da grande!” ho risposto… Cmq nn mi hanno preso perchè ho i linemaneti del viso troppo delicati //se sarai nel coro per quest’opera guarda i figuranti e vedrai solo uomini scimmia!//).

    Scusa se mi sono dilungato in particolari fuori tema!

    Ritornando a parlare del Maestro, mi ricordo che una volta mentre ero al trucco si è avvicinato per farci gli auguri… Poi si è avvicinato a me, che ero seduto al trucco in fase di completamento e deridendomi un po per il trucco forte mi disse che rappresentavo perfettamente l’epoca settecentesca… poi mi ha detto che anche lui da giovane aveva fatto la comparsa e che mentre portava in scena delle scatole era caduto le aveva fatte cadere tutte per sbaglio! ALlora io lo ho ringraziato per l’augurio di cadere e gli ho detto quello che probabilmente averi fatto io (poichè già stava per succedere durante le prove) ossia pestare, sul momento dell’entrata nell’albergo, la gonna a Manon e lasciarla in mutande! (durante quelle prove Adina si è girata facendo finta di niente e mi ha detto con la sua voce da orso: “Questo non doverbbe succedere!!!!” e ha continuato la scena tranquillamente. Ogni volta che dovevo entrare avevo il terrore di pestarle la gonna e fare una pessima figura davanti a tutte quelle persone ( e dimenticarmi per sempre di risalire sul palco del Lirico di Calgiari!).

    Ho già scritto troppo! Ti chiedo ancora scusa per l’intrusione!!

    Buon lavoro…

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