Da quando sono diventata Ricercatrice di Memoria per il sito Memoro ( l’ enciclopedia internazionale vivente dell’WEB), sono sempre alla ricerca di personaggi, ma anche persone comuni, che possano raccontare la storia attraverso i loro ricordi. Naturalmente quelli nel campo musicale e della mia città hanno una certa priorità .
Ieri ho avuto un incontro davvero speciale con un attore, che qualche anno fa è stato protagonista del film: Ballo a tre Passi per la regia di Salvatore Mereu.
Il film è stato presentato con successo alla Settimana Internazionale della Critica della 60ª Mostra del cinema di Venezia, dove è stato premiato come miglior film della sezione.
Con questa sua opera prima Mereu ha conquistato il David di Donatello per il miglior regista esordiente, il Ciak d’oro ed è stato candidato all’analogo Nastro d’argento.
E’ Giampaolo Loddo artista cagliaritano, cabarettista, musicista ma anche attore drammatico. Il suo è un cabaret genuino, fatto di battute in cagliaritano, basate sull’autoironia.
Loddo è stato fra i primi cabarettisti ospiti delle prime televisioni private. I cagliaritani che nei primi anni ottanta seguivano affascinati la nascita di “Videolina” non potranno certo aver dimenticato i tormentoni del signor “Bombola”, “Spesarì” e di altre canzoni della band dei “I bellini baciando” !
Ascoltare i racconti di Giampaolo Loddo e davvero ipnotizzante. Ha una vita artistica talmente ricca che si rimarrebbe ad ascoltarlo per giorni interi. Ieri ,due ore sono bastate solo per pochi assaggi di vita vissuta legati alla sua infanzia nel quartiere cagliaritano d’origine: “Sant’Avendrace“, fino alle sue esperienze musicali a Radio Rai e poi come attore prima comico e poi drammatico .
I ricordi cominciano dagli anni della scuola elementare, nel pieno periodo fascista e della divisa che i bambini di allora dovevano indossare: dai pantaloncini corti al fez e persino al fucile.
Il racconto della sua vita artistica ricchissima invece, è iniziato ricordando le prime esibizioni nelle nelle piazze di tutta la Sardegna col suo gruppo , e anche nella penisola. Ricorda in particolare una tournée in Campania dove si è esibito anche col grande Roberto Murolo.
Quando lavorava per Radio Sardegna, tiene a precisare di aver avuto la fortuna di conoscere la cantante cagliaritana Giusy Devinu, scomparsa all’età di 47 anni, nel 2007 . Lei era poco più che una ragazzina, forse 15 enne, e si presentava come cantante di musica leggera per una gara canora bandita appunto da Radio Sardegna. Cantò una canzone di Marcella Bella: Montagne verdi. Mi ha raccontato di come lo avesse impressionato la sua voce scura e intensa su una ragazza così giovane e minuta. Seppe inseguito che quella voce diventò un grande soprano di fama mondiale.
Ma tra i suoi ricordi c’è anche la conoscenza di artisti di vario genere musicale come Orietta Berti, (che lo colpì per la sua voce limpida ed intonata e soprattutto per la sua umiltà) e Romano Mussolini , figlio del Duce, e apprezzato jazzista.
Insomma, non bastano poche righe a descrivere quanto questo artista sia ancora oggi alla bella età di 82 anni, in costante attività artistica. La sua arte è entrata nelle carceri e nelle scuole e lo fa trasmettendola fra i ragazzi delle superiori ma anche in quelli delle scuole elementari. Testi semplici scritti da lui stesso per poter inculcare l’amore per il teatro e la musica, elementi fondamentali per la crescita culturale dei nostri giovani