Giornalisti seri?

Trovo vergognoso che giornalisti di un certo peso e direttori di testate, anzichè pensare seriamente al proprio lavoro di cronisti della storia, si mettano a diffamare i propri colleghi.

Non voglio prendere le parti di nessuno ma l’episodio di questi giorni, che ha visto un direttore di una testata a diffusione nazionale, offendere personalmente un collega sul piano della vita privata, è veramente deplorevole perchè, qualunque sia il colore politico della propria testata, da qualunque parte provenga l’offesa, è da condannare.

L’informazione ormai rischia di diventare solo pettegolezzo di bassa lega fatto di vendette e ripicche personali che si distanziano dai veri principi del giornalismo e che non fanno altro che peggiorare il concetto che hanno le altre nazioni di noi  italiani.

3 commenti

  1. Ciao. Abbiamo trattato lo stesso argomento ed anche se da diversi profili abbiamo raggiunto le stesse conclusioni. Concordo con te sul declino della stampa quale mezzo di informazione seria.

  2. Certo certo , come quei giornalisti che al posto di fare il proprio lavoro passano il tempo a farsii fatti del nostro amato Premier !

    E poi si lamentano se il Premier reagisce : FA BENE !!!

  3. E’ vero che divulgare i fatti degli altri non è una buona cosa, ma credo che Vittorio Feltri abbia fatto bene ad aprire una pagina sui moralizzatori, Grandi Fratelli nelle camere da letto altrui, ma con porte blindate nelle proprie. Non ce l’ho con la Chiesa, anzi, mi sono sempre battuto sull’infallibilità del papa, quale successore di Pietro, ma mi fa rabbia che si abbiano due pesi e due misure. E’ da circa tre mesi che si rovista nelle camere da letto di Berlusconi e nessuno si scandalizza, ma se si tocca il direttore di Avvenire, o di Repubblica… Apriti cielo… Penso che Vittorio Feltri abbia voluto solamente sfatare il mito dei “perfetti” che possono permettersi di impicciarsi dei fatti degli altri, facendo crdere che soltanto essi sono perfetti… E invece…

    Ben gli sta a tutti quelli che confondono il moralismo con la morale.

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