La Basilica di San Saturnino prima e dopo il restauro cominciato nel 1978
Situata nel quartiere di Villanova, venne edificata come “martyrium” in onore di Saturnino, martirizzato a Cagliari nel 304 durante le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani. Dopo un primo impianto datato tra il IV- V sec., venne poi riedificata, in epoca bizantina, nel VI secolo. La struttura originaria subì le prime significative trasformazioni nel 1089, quando i ruderi della Chiesa furono donati ai Monaci Benedettini dell’Abbazia di San Vittore di Marsiglia che riconsacrano la Basilica nel 1119.
Nel 1314, l’edificio riportò considerevoli danneggiamenti con l’assedio della città degli Aragonesi e nel 1363 il re Pietro IV concesse il sito ai Cavalieri di San Giorgio de Alfama. Nella metà del Quattrocento la basilica diventò proprietà dell’Arcidiocesi di Cagliari e dal 1614 vennero effettuati scavi archeologici alla ricerca dei “corpi santi” – reliquie dei martiri – e i materiali furono asportati dal sito per essere reimpiegati nella ristrutturazione della Cattedrale di Cagliari. Nel 1714, con il passaggio alla Corporazione dei Medici e degli Speziali, la Basilica venne intitolata ai Santi Cosma e Damiano.
Gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943, la Basilica fu interessata da importanti lavori di ricostruzione e interventi di restauro nel primo dopo guerra quindi riconsacrata e riaperta al culto nel 2004. L’area circostante della necropoli è tuttora interessata da scavi archeologici ed in corso di riqualificazione.
Esterno della Basilica
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